"Non spetta a me dirlo, ma probabilmente non ci sarà un altro commissario" alla spending review: così Carlo Cottarelli, l'attuale commissario che la settimana prossima tornerà a lavorare al Fmi. Cottarelli si è detto convinto che "rimarrà nella Pa la necessità di mantenere un'attenta analisi sulle proposte di spesa".
"Il processo non è ancora terminato ed esistono grossi ostacoli sulla strada delle revisione della spesa". Così Cottarelli che ha voluto dare "un messaggio di speranza" sfatando "il mito" che non si possa tagliare la spesa. In parte è stato fatto e "occorre continuare. Io passo il testimone".
Non solo lo stipendio dei dirigenti ma quello di "tutti i dipendenti pubblici" dovrebbe essere legato alle loro performance: di questo è convinto il commissario alla Spesa Pubblica secondo il quale "Non si può presumere che il numero dei dipendenti pubblici non vada toccato dall'efficientamento". "Bisogna essere disposti a risparmiare" in tutti e tre i settori principali della spesa primaria cioè beni e servizi, personale, e trasferimenti a famiglie o imprese. E quindi se si creano esuberi, secondo Cottarelli, bisogna vedere cosa fare. "Non si parla di licenziamenti" ha sottolineato accennando a soluzioni come la riduzione del turnover.
Nella legge di stabilità "c'è riduzione della tassazione" secondo il commissario alla spending review che ritiene "apprezzabili" i risultati già raggiunti porteranno a risparmi fra gli 8 e i 14 miliardi. E i risparmi sarebbero stati maggiori se parte di questi non venissero usati "per priorità di spesa come gli ammortizzatori sociali e labuonascuola". Si tratta di "una scelta legittima - ha concluso - se sono spese prioritarie".
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