La Consob ha disposto il divieto di assumere o aumentare posizioni nette corte sulle azioni di Mps e Carige. Il divieto, in vigore da domani fino al 10 novembre (termine entro cui le banche dovranno presentare alla Bce i propri piani per rimediare al deficit di capitale) ha lo scopo di alleggerire la pressione ribassista sui titoli.
Il provvedimento ha efficacia anche su strumenti finanziari derivati che hanno come sottostante le azioni dei due istituti e si applica anche alle negoziazioni intraday nonché a quelle effettuate al di fuori dei mercati italiani, incluse le transazioni over-the-counter. Esentata dal divieto solo la negoziazione di strumenti finanziari su indici, alla luce del peso marginale che Mps e Carige hanno sui panieri che li compongono.
Il provvedimento sostituisce la delibera con cui la Consob, nel corso della seduta di oggi, aveva disposto il divieto di vendite allo scoperto su azioni Banca Mps. Il provvedimento era limitato al solo istituto senese in quanto, alla luce della normativa comunitaria, per introdurre il divieto di vendite allo scoperto sulle azioni che non fanno parte del Ftse Mib e che hanno un valore inferiore a 0,5 euro, come quelle di Banca Carige, sarebbe stato necessario registrare un calo superiore al 40%.
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