Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all'aggiornamento degli obiettivi di finanza pubblica. Lo si apprende da fonti di governo. La nota di aggiornamento al Def dovrà tornare alle Camere per una nuova approvazione.
Con le modifiche del Governo al Def il deficit 2015 scende al 2,6%. ''Il miglioramento - dice il Governo - è pari a circa 4,5 miliardi con l'indebitamento netto nominale al 2,6%. L'indebitamento netto strutturale registrerà un miglioramento di poco superiore allo 0,3%, in linea con quanto richiesto dalle istituzioni europee''.
Approderà giovedì mattina, 30 ottobre, nell'Aula del Senato, il Def. Ma sul fatto che sia richiesta la maggioranza semplice o assoluta lo dovrà decidere il presidente del Senato Pietro Grasso. A spiegarlo, al termine della riunione dei capigruppo di Palazzo Madama è la senatrice di Sel, Loredana De Petris.
La presidente della Camera, Laura Boldrini ha accettato la richiesta delle opposizioni. L'aula esaminerà quindi nuovamente le risoluzioni sul Def dopo le variazioni per venire incontro alle richieste del'Ue.
La Commissione Ue "saluta il dialogo costruttivo con Italia e Francia" e considera le lettere "contributi costruttivi e utili": lo ha detto il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen, precisando che l'analisi è ancora in corso e che al più tardi domani si conosceranno i risultati.
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan è atteso questa sera dalle commissioni bilancio di Camera e Senato per illustrare le variazioni dopo l'accordo con la Ue al Def, successivamente al Cdm che si tiene nel pomeriggio. Si discute anche se rivedere la risoluzione sullo slittamento del pareggio ma, su questo punto, deciderà la capigruppo della Camera.
"Durante il dibattito parlamentare il Governo si farà carico di presentare una proposta emendativa alla legge di stabilità, attuativa del nuovo contesto definito da un ulteriore aggiornamento del Def" necessario per tenere conto della correzione del deficit strutturale così come dagli accordi con l'Europa. Lo ha detto il viceministro dell'Economia Enrico Morando a margine di un convegno. La correzione, ha spiegato Morando "sarà decisamente sopra lo 0,3%" così come si evince dalla lettera inviata alla Ue dal ministro Padoan. "Avevo sperato che il sì dell'Ue" alla possibilità di fare la manovra in deficit "fosse pieno e che non si dovessero usare 4 miliardi per l'aggiustamento. Non e' stato possibile", ha aggiunto. Quanto alle misure della legge di Stabilità, per il viceministro tra decontribuzione per le nuove assunzioni e taglio dell'Irap si avrà un "effetto significativo" a partire da gennaio, con un aumento "importante" delle assunzioni a tempo indeterminato.
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