martedì 20 gennaio 2015

Dichiarazioni dei redditi 2013, boom di società in rosso

Per il 43% delle società niente imposta o credito
Nel 2012 le società in un utile sono diminuite del 3,9% rispetto al 2011, mentre sono aumentate quelle in perdita (+7,9%). Lo annuncia il Dipartimento delle Finanze, che ha diffuso le statistiche sulle dichiarazioni Ires e Irap del 2013. Il reddito d'impresa totale dichiarato aumenta dell'1,5% a 158 miliardi soprattutto grazie al settore finanziario (+69%).

Nel 2012 è scesa al 57% del totale, dal 59% del 2011, la percentuale di società di capitali che ha dichiarato un'imposta superiore a zero, mentre il rimanente 43% non ha dichiarato imposta o ha avuto un credito. Lo riferisce il Dipartimento delle Finanze, diffondendo le statistiche sulle dichiarazioni Ires e Irap presentate nel 2013 e nel 2014.
Le società, nelle dichiarazioni 2013, hanno ottenuto sconti fiscali per 4,2 miliardi con il meccanismo 'Ace' (Aiuto alla Crescita Economica) che dà un deduzione a chi incrementa il capitale proprio. Lo rivelano le statistiche fiscali del dipartimento delle Finanze. L'alleggerimento vale quasi la metà dello sconto Irap previsto dall'ultima legge di Stabilità.
   
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La Svizzera 'sgancia' il franco dall'euro, più vicine mosse Bce

Cancellato il tetto del tasso di cambio tra le due valute a 1,20
Svolta storica della Banca Centrale Svizzera. Cogliendo tutti di sorpresa, Berna abbatte infatti il 'tetto' del cambio fissato a 1,20 franchi per un euro oltre tre anni fa, spingendo la sua valuta ai massimi, e taglia ancora il tasso sui depositi in territorio negativo (da -0,25% a -0,75%), rafforzando così la tesi di un imminente lancio del quantitative easing da parte della Banca Centrale Europea, ossia dell' acquisto massiccio di titoli di Stato per far risalire l'inflazione nell'Eurozona.
L'intervento della Banca centrale elvetica (Snb) arriva esattamente una settimana prima della prossima riunione della Bce in cui dovrebbe essere annunciato il tanto atteso Qe, mossa questa che, spiegano gli analisti, innescherebbe "una corsa verso il franco, ritenuta una valuta rifugio, e dunque rendere vani gli sforzi della Snb di difendere il tetto del cambio". E infatti il presidente della Snb, Thomas Jordan, ha spiegato che "era ormai inutile mantenere il tetto, non era più sostenibile e che questa politica avrebbe potuto essere portata avanti solo con continui interventi sui mercati" quindi "abbiamo concluso che era meglio uscire ora che tra 6 o 12 mesi quando il quadro potrebbe essere più difficile ovunque".
La mossa della Snb "non preoccupa, ma ci ha colto un po' di sorpresa", ha affermato il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde, aggiungendo: "sono rimasta sorpresa che non sia stata contattata prima". E il "drammatico voltafaccia" della Banca Centrale Elvetica, come sottolinea il Financial Times, visto che fino al mese scorso lo stesso Jordan ribadiva che il tetto franco-euro andava mantenuto a tutti i costi, ha avuto un effetto immediato e dirompente sul mercato valutario e sulla Borsa elvetica.
L'euro è sprofondato ai minimi storici contro il franco a 0,85 centesimi prima di risalire a 1,03 franchi mentre nei confronti del biglietto verde la divisa unica è precipitata a 1,1575 dollari, il livello più basso da novembre 2003, per poi riprendere quota e riportarsi sopra 1,16 dollari. Contemporaneamente la Borsa di Zurigo arrivava a perdere fino al 13% prima di archiviare la seduta a -8,67%, segnando il peggior tonfo degli ultimi 25 anni. I cali maggiori hanno colpito i titoli più legati all'export, con Swatch in discesa del 16,35%, Cie. Financiere Richemont del 15,5%. "Non ho parole", ha detto l'amministratore delegato di Swatch, Nick Hayek, commentando la decisione della Banca centrale svizzera. "E' uno tsunami per l'industria dell'export, per il turismo e infine per l'intero Paese", ha sottolineato. Anche per Ubs la mossa "shock" della Snb avrà un "grande" impatto negativo sull'economia elvetica.
In Borsa il titolo Ubs ha perso il 12%. A differenza di Zurigo, hanno invece festeggiato le altre Borse europee, scommettendo proprio sul fatto che si avvicina il quantitative easing della Bce dopo l'annuncio di Berna. Milano ha messo a segno un rialzo del 2,36%, dopo guadagni che nel finale hanno toccato anche il 3%, Parigi ha chiuso a +2,37%, quindi Francoforte (+2,20%), Londra (+1,73%), Madrid (+1,39%). A Piazza Affari hanno ripreso vigore i petroliferi, con Eni in crescita del 3,70%, dopo che il greggio è tornato brevemente sopra la soglia dei 50 dollari al barile, per poi archiviare la giornata a 46,48 dollari.
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Sigarette più care, da oggi +10-20 cents

Monopoli pubblicano adeguamento, molti marchi sopra 5 euro
Scatta l'aumento delle accise sui tabacchi e il costo del pacchetto di bionde sale da oggi da un minimo di 10 a un massimo di 20 centesimi. I Monopoli hanno infatti pubblicato il provvedimento di adeguamento dei prezzi di vendita al pubblico di sigarette e trinciati in attuazione del decreto legislativo della delega fiscale.
Molti dei marchi più diffusi superano così i 5 euro a pacchetto.
   
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Coeure' conferma, la Bce alla prossima riunione valuterà l'acquisto di titoli di Stato

"Il 22 gennaio valuteremo l'ammontare dell'acquisto di bond"
Alla riunione del 22 gennaio la Bce valuterà l'acquisto di bond sovrani. La conferma, dopo l'annuncio nei giorni scorsi di un piano di quantitative easing anti-deflazione da parte del presidente Mario Draghi, viene da Benoit Coeuré, componente del direttorio della Banca centrale. "Prenderemo in considerazione le esperienze Usa e inglesi - ha spiegato Coeure in una intervista a Liberation - per valutare l'ammontare delle obbligazioni da acquistare per ristabilire la fiducia che l'inflazione torni ad un livello vicino e sotto il 2%".
"Se vogliamo aumentare significativamente gli asset che compriamo - ha detto Coeure in un'altra intervista all'Irish Times - l'opzione di base ècomprare titoli sovrani". "Posso solo dire - ha aggiunto - che, perché sia efficiente, deve essere grande".
Ieri la Svizzera aveva anticipato la mossa della Bce 'sganciando' il franco dall'euro.
La partita della banca centrale si incrocia, inoltre, con quella delle prossime elezioni della Grecia in crisi economica. Secondo quanto viene riferito dal quotidiano greco Kathimerini due istituti bancari ellenici hanno presentato alla Banca Centrale greca la prima domanda per l'aumento della loro liquidità tramite il meccanismo preposto dell'Ue, l'Emergency Liquidity Assistance (ELA). Secondo il giornale, le due banche chiedono una liquidità per oltre cinque miliardi di euro per far fronte alle pressioni dovute, tra l'altro, alla continua riduzione dei depositi bancari. La richiesta delle due banche, precisa Kathimerini,sarà esaminata dalla Bce mercoledì prossimo
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Bankitalia: taglia stime Pil 2015 (+0,4%), nel 2016 +1,2%

Inflazione 2015 -0,2%, nel 2016 +0,7%. La ripresa dell'occupazione resta fragile.
La Banca d'Italia taglia le stime del Pil nel 2015 che vedrà una "crescita modesta": +0,4% contro +1,3% delle stime di luglio, mentre nel 2016 accelererà a +1,2%. Lo si legge nel bollettino economico secondo cui "resta ampia l'incertezza" e "cruciale sarà l'intensità della ripresa degli investimenti". Per il 2014 la stima è di un -0,4% del Pil.
Inflazione 2015 -0,2%, nel 2016 +0,7% - Bankitalia stima che la variazione dell'indice dei prezzi al consumo sarebbe marginalmente negativa quest'anno (-0,2%), risentendo in larga misura del forte calo delle quotazioni del petrolio. Rimarrebbe comunque al di sotto dell' 1% anche nel 2016 (precisamente allo 0,7%). 
Legge di Stabilità ha evitato recessione più lunga - Per l'Italia il consolidamento di bilancio resta un obiettivo essenziale. Lo afferma Bankitalia nel bollettino economico aggiungendo che con la Legge di Stabilita', il Governo ha adeguato il ritmo dell'azione di risanamento dei conti pubblici al quadro congiunturale: ''Ciò contribuisce a evitare un prolungamento della fase recessiva".
Da misure Legge di stabilità +0,8% Pil in 2015-2016 - Nel complesso le misure espansive contenute nella legge di stabilità (il sostegno alle famiglie e la riduzione del cuneo fiscale a carico delle imprese) avrebbero un impatto positivo sul Pil pari a circa lo 0,8 per cento nel biennio 2015-16. E' quanto stima il bollettino economico dei Banca d'Italia secondo cui però "le coperture previste sottrarrebbero quasi 0,6 punti percentuali di prodotto. L'effetto potrà essere più accentuato se gli interventi saranno percepiti da famiglie e imprese come parte di un orientamento duraturo della politica economica".
Ripresa occupazione resta fragile - La ripresa dell'occupazione in Italia rimane fragile. Lo scrive Bankitalia nel Bollettino economico nonostante ''nei mesi estivi del 2014 il numero di occupati sia aumentato, seppur lievemente". Le aspettative delle imprese - prosegue il Bollettino - circa l'evoluzione della domanda di lavoro nei primi mesi del 2015 continuano a essere negative.
In 2015-16 spinta Pil da Bce, calo tasse e cambi - L'attività economica dell'Italia nel biennio 2015-206 "verrebbe sostenuta dall'orientamento espansivo della politica monetaria e dalle misure disposte nella legge di stabilità, che riducono il cuneo fiscale". E' quanto scrive la Banca d'Italia nel bollettino economico secondo cui "beneficerebbe inoltre della graduale accelerazione degli scambi internazionali, del deprezzamento del cambio e della flessione del prezzo del petrolio".

Ok calo petrolio su pil mondo ma resta incertezza - La caduta del prezzo del petrolio può contribuire a sostenere la crescita ma le prospettive per l'economia mondiale restano tuttavia incerte per la persistente debolezza nell'area dell'euro e in Giappone e per il rallentamento in Cina. Sono le stime di Bankitalia contenute nel Bollettino economico dell'istituto. 
Migliora condizione credito a imprese - Secondo le rilevazioni più recenti le condizioni di offerta di credito alle imprese sono migliorate. Lo sottolinea Bankitalia nel suo Bollettino economico in cui mette in evidenza come i tassi di interesse medi sui nuovi prestiti siano scesi gradualmente, pur mantenendosi superiori a quelli dell'area dell'euro di circa 30 punti base per imprese e famiglie.
Rischi a economia da tensioni Grecia e Russia - "Rischi per l'attività economica possono derivare dal riacutizzarsi di tensioni sui mercati finanziari internazionali, per il peggioramento della situazione politica in Grecia e della crisi in Russia, nonché per l'indebolimento della congiuntura nelle economie emergenti". E' quanto avvisa la Banca d'Italia .
Consumi in ripresa, aumento graduale in 2015-16 - La Banca d'Italia stima un aumento graduale dei consumi, già in ripresa dal terzo trimestre 2014, nel prossimo biennio. Secondo il bollettino economico "i consumi acquisirebbero gradualmente vigore, per effetto della ripresa del reddito disponibile in parte connessa con le misure inserite nella legge di stabilità per sostenere i redditi medio-bassi". I consumi delle famiglie sarebbero così saliti dello 0,3% nel 2014 per poi mettere a segno un +0,9% sia quest'anno che il prossimo.
Previsioni crescita in linea con Fmi e Ue - Le proiezioni di crescita contenute nel bollettino economico della Banca d'Italia "sono in linea con quelle più recenti degli altri principali previsori come la Commissione Europea, l'Fmi ad eccezione dell'Ocse, che stima un PIL stagnante nel 2015". Via Nazionale prevede infatti un +0,4% nel 2015 e un +1,2% nel 2016. Il Fondo +0,8% e +1,3%, la Commissione +0,6% e +1,1%. L'Ocse +0,2% quest'anno e +1% il prossimo.
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Antitrust multa Ryanair, "cara assistenza telefonica ai clienti"


"Call center raggiungibile solo tramite numerazioni sovrapprezzo"

20 gennaio, 12:01
RyanairRyanair
Nuova multa dell'Antitrust nei confronti di Ryanair. L'Autorità ha comminato alla compagnia low cost una sanzione amministrativa per complessivi 550.000 euro per pratiche commerciali scorrette. Sotto accusa, informa in particolare una nota, le modalità di assistenza fornite ai passeggeri attraverso un servizio di call center raggiungibile esclusivamente tramite numerazioni a sovrapprezzo, giudicate troppo onerose.

 La multa è stata irrogata dall'Antitrust al termine di un procedimento per pratiche scorrette, avviato il 6 giugno 2014 a seguito di numerose segnalazioni di passeggeri e associazioni di consumatori che lamentavano l'estrema difficoltà e onerosità nel mettersi in contatto con l'operatore per esercitare specifiche prerogative contrattuali. Tra queste, la richiesta di assistenza per l'imbarco di persone con ridotta mobilità; la scelta di un volo sostitutivo in caso di variazioni al piano di volo disposte dal vettore; la modifica della prenotazione effettuata prima del volo; la richiesta di restituzione delle somme erroneamente addebitate al momento della prenotazione e di emissione della fattura commerciale per il volo acquistato, oltre all'utilizzazione dei bonus di credito concessi dal vettore.

    L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha concesso a Ryanair 90 giorni di tempo entro cui comunicare le iniziative adottate per rimuovere i profili di scorrettezza accertati, sui quali la compagnia ha iniziato a intervenire nel corso del procedimento, senza tuttavia averli ancora eliminati.

    Le misure già adottate dalla società hanno riguardato, nello specifico, l'abolizione del numero a sovrapprezzo dedicato all'assistenza prioritaria, la riduzione delle tariffe per l'assistenza telefonica e l'introduzione di un servizio di assistenza via chat, accessibile dal sito web del vettore, che consente al passeggero di interloquire con un addetto al servizio clienti. Di questo comportamento della compagnia, l'Antitrust ha tenuto conto nella determinazione della sanzione.

    La decisione si colloca nell'ambito di altri interventi analoghi adottati dall'Autorità sulle modalità di assistenza ai passeggeri del trasporto aereo e, in particolare, sull'utilizzo di linee telefoniche a sovrapprezzo per esercitare legittime prerogative contrattuali. Non è la prima volta, tra l'altro, che la compagnia irlandese finisce sotto la scure dell'Antitrust: in passato era stata multata per mancata trasparenza sulle offerte delle assicurazioni facoltative e sulle modalità di indicazione dei prezzi dei biglietti.
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