lunedì 30 luglio 2018

Fs: Gianfranco Battisti nuovo Ad, Vittorio Castelli presidente

L'assemblea di Fs ha nominato il nuovo cda. L'azienda: si chiude un triennio con i migliori risultati di sempre.Boom di clienti, cresciuti i ricavi

"Abbiamo rinnovato il Cda di Ferrovie e siamo felici per le nostre scelte. Alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone, ai primi due gradini abbiamo messo due eccellenti manager interni all'azienda Gianfranco Battisti come A.d eGianluigi Vittorio Castelli come presidente". Lo annuncia il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli su Facebook.
"Abbiamo rinnovato il Cda di Ferrovie e siamo felici per le nostre scelte. Alla faccia di chi ci accusava di voler occupare delle poltrone, ai primi due gradini abbiamo messo due eccellenti manager interni all'azienda", dice nel suo post Toninelli, "che, a differenza di qualche loro predecessore, conoscono benissimo la struttura e sanno come far marciare i treni".
"Adesso buon lavoro al nuovo Cda, cui toccherà far viaggiare al meglio Le Frecce, ma soprattutto potenziare il trasporto su ferro regionale, in primis per dare sicurezza e comfort ai pendolari che ogni mattina scelgono per muoversi un mezzo pulito e condiviso come il treno. Una scelta che deve smettere di essere di coraggio e deve diventare di normalità".
"Sono state confermate le due consigliere di Fs che si erano dimesse in tempi non sospetti - ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli -, mostrandosi in disaccordo rispetto alla scelta del precedente board di non applicare la clausola etica per l'Ad decaduto". A dimettersi erano state Wanda Ternau e Francesca Moraci.
L'Assemblea di Ferrovie dello Stato ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione, che è composto da Gianluigi Vittorio Castelli, Gianfranco Battisti, Flavio Nogara, Andrea Mentasti, Cristina Pronello, Francesca Moraci, Wanda Ternau. E' quanto si legge in un comunicato di Fs nel quale si precisa che il Consiglio di Amministrazione è nominato per il triennio 2018-2020. "L'Assemblea ha quindi nominato Gianluigi Vittorio Castelli Presidente della Società e ha invitato il nuovo Consiglio di Amministrazione a nominare Gianfranco Battisti quale Amministratore Delegato".
"Si concludono oggi, con la nomina di nuovi membri del Consiglio di Amministrazione, i quasi tre anni di guida di Ferrovie dello stato italiane da parte della presidente Gioia Ghezzi e dell'ad Renato Mazzoncini. Un triennio che ha visto i migliori risultati di bilancio mai registrati nella storia delle Ferrovie dello Stato Italiane". Così Ferrovie dello Stato in una nota nella quale si precisa che "massima attenzione è stata data alla cura dei clienti; pendolari, delle Frecce, degli autobus, cresciuti rispettivamente del 25% a 750 milioni all'anno e del 60% a 300 milioni con una soddisfazione arrivata ai numeri record del 83% sui treni regionali". L'elevato livello di solidità finanziaria, per cui FS si attesta come il Gruppo ferroviario di maggior valore in Europa si sintetizza in alcuni numeri chiave: i ricavi sono cresciuti di 700 milioni di euro in due anni, l'EBITDA è passato da 1,97 a 2,31 miliardi di euro, gli investimenti medi sono incrementati del 37% rispetto al biennio precedente, il numero dei dipendenti è cresciuto a 74.436 persone con una produttività media incrementata del 4%.
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Ilva, Di Maio: 'Miglioramenti non ancora soddisfacenti'

ArcelorMittal,entro 2023 emissioni Co2 tonnellata -15%. Emiliano, da Mittal passo avanti insufficiente

"Ho chiesto ad ArcelorMittal dei miglioramenti sul piano ambientale e occupazionale e per me non sono ancora soddisfacenti" ha il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, al termine del tavolo odierno sull'Ilva.  Al tavolo i rappresentanti di 62 sigle, tra cui Arcelor Mittal, enti locali e associazioni ambientali e di cittadini.
LE PAROLE DI DI MAIO DOPO L'INCONTRO

ArcelorMittal si impegna a raggiungere, entro il 2023, "una riduzione delle emissioni di CO2 per tonnellata di acciaio liquido pari al 15% rispetto ai dati del 2017". E' quanto si legge nell'addendum proposto da ArcelorMittal e presentato al tavolo. Il piano prevede anche l'impegno, anche per il periodo successivo alla durata del Piano industriale, a mantenere la produzione dell'acciaieria a ciclo integrato ad un livello non eccedente gli 8 milioni di tonnellate di acciaio liquido annue.
Con l'incontro di oggi "si passa da un metodo in cui il mio predecessore firmava con ArcelorMittal senza dirlo neanche ai sindacati al momento in cui tutti si possono confrontare direttamente", ha detto Di Maio al termine del tavolo Ilva. "E' un cambio di passo nel metodo", ha aggiunto.
"Convocare 62 realtà per due ore significa non discutere ma costruire un palcoscenico a uso e consumo vicepremier Di Maio. Così non si fa politica industriale", ha detto il segretario del Pd Maurizio Martina definendo il tavolo "l'ennesima operazione propagandistica".
"Se il governo precedente ha sbagliato la gara, si prende una responsabilità che è senza precedenti. Mi auguro che tutto sia in regola", ha aggiunto Di Maio sulla gara per Ilva precisando che "faremo subito, penso questa settimana, richiesta all'Avvocatura dello Stato che ci deve dire cosa si può fare e cosa no".
"Io non aderisco a quell'idea politica - prosegue Di Maio - per cui bisogna fare tutto per liberarsene e allora il primo acquirente che passa gliela regaliamo. Voglio vederci chiaro fino alla fine - ha aggiunto - Mi sono letto 23 mila pagine e avevo ragione perché ho trovato delle criticità".

"Per Ilva Di Maio ha convocato 62 sigle. Una babele di voci e pareri che consente al ministro di fare ammuina e giustificare la sua incapacità di decidere, che mette a rischio la più grande acciaieria d'Europa e la vita di 14 mila lavoratori. Basta con questo governo gialloverde, nemico delle aziende e dei lavoratori", scrive su Twitter Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.
"Le proposte di ArcelorMittal sono un piccolo passo avanti assolutamente insufficiente a garantire la salute dei miei concittadini", afferma il governatore pugliese, Michele Emiliano. "Attendiamo - precisa Emiliano - un nuova reale proposta ArcelorMittal o altrimenti non daremo il nostro assenso".
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Leonardo:migliora guidance, cala utile

Ricavi 6 mesi +4% senza effetto cambi, utile cala a 106 milioni

 Leonardo rivede al rialzo la guidance per il 2018 per quanto riguarda gli ordini, il flusso di cassa operativo e l'indebitamento netto. E' quanto ha stabilito il Cda, che ha approvato la semestrale, considerando il maxi ordine di elicotteri in Qatar. Nei primi sei mesi il gruppo dell'aerospazio e difesa ha registrato ricavi per 5,89 miliardi (+1,7% o +4% senza l'effetto cambi), nuovi ordini per 4,6 miliardi (-9%) e un utile netto di 106 milioni (-50%) o di 236 milioni senza i costi una tantum per i prepensionamenti. "I risultati del primo semestre 2018 sono in linea con le attese.
    Siamo focalizzati sull'esecuzione del Piano industriale: la ripresa degli Elicotteri sta proseguendo con successo, Drs sta beneficiando della crescita del mercato statunitense ed abbiamo effettuato ulteriori passi in avanti in termini di controllo dei costi. Tutto ciò garantirà al Gruppo una crescita sostenibile nel lungo periodo". Così Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo, ha commentato i risultati.
   
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Fiducia economia Unione Europea nel mese di luglio

Unione Europea, Fiducia economia pari a 112,1 punti, in calo rispetto al precedente 112,3 punti (la previsione era 112 punti).
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UBI Pramerica SGR: Social 4 Planet per un'economia circolare


di Redazione Advisor

HIGHLIGHTS
  • Con un’esposizione massima alla componente obbligazionaria del 90%, mentre l’azionario può rappresentare al massimo il 50% del portafoglio complessivo
  • Destina inoltre il 4% delle commissioni di gestione a enti o associazione non profit
DESCRIZIONE
UBI Pramerica SGR amplia la propria gamma di soluzioni di investimento socialmente responsabili con il nuovo comparto bilanciato obbligazionario UBI Sicav Social 4 Planet. 
Il prodotto è particolarmente innovativo poiché combina le opportunità di crescita offerte dai mercati azionari e obbligazionari globali su cui investe, seguendo criteri di selezione socialmente responsabili, con un forte focus sull’economia circolare, cioè su aziende che - per loro natura o per scelta - adottano cicli di produzione e consumo più responsabili, in grado di migliorare le condizioni ambientali del nostro pianeta.

UBI Sicav Social 4 Planet conferma l’approccio agli investimenti sostenibili della SGR, in grado di coniugare la ricerca di opportunità di rendimento con la considerazione degli effetti che tale investimento avrà sul futuro del nostro pianeta, in termini ambientali e sociali. A

Il lancio di UBI Sicav Social 4 Planet rappresenta la quinta tappa del percorso di UBI Pramerica SGR nell’offerta di investimenti socialmente responsabili (SRI), iniziato nel 2005 con il fondo UBI Pramerica Azionario Etico.

Il nuovo comparto, che può avere un’esposizione massima alla componente obbligazionaria del 90%, mentre l’azionario può rappresentare al massimo il 50% del portafoglio complessivo, focalizza quest’ultima asset class su società che adottano modelli di economia circolare per il funzionamento e lo sviluppo del proprio business.

Andrea Ghidoni, direttore generale e amministratore delegato di UBI Pramerica SGR: “Nell’ampliare la gamma per rispondere a questo crescente bisogno, UBI Pramerica SGR conferma il proprio approccio distintivo alle soluzioni SRI, che mira a impattare in modo concreto sulle attività economiche, sia nell’immediato - con il sostegno concreto a progetti di forte valenza sociale - sia su un arco temporale più lungo, grazie alla focalizzazione degli investimenti sull’economia circolare. Con UBI Sicav Social 4 Planet abbiamo deciso di investire nell'economia circolare, che attualmente rappresenta il 9,1% dell’economia globale. Questa scelta deriva dalla consapevolezza  dell'importanza che questo sistema ricopre per il presente e per il futuro: la stessa Unione Europea ha stanziato per il periodo 2014-2020 ben 150 miliardi di euro per supportare innovazione, programmi di protezione ambientale e tutte le aree capaci di contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell'economia circolare”.
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venerdì 27 luglio 2018

Dl dignità: Di Maio, bonus per le assunzioni a tempo indeterminato 300 milioni l'anno


300 milioni l'anno per le assunzioni stabili, taglio 10% costo del lavoro. "Stiamo valutando il bonus e quantificando quanto sarà l'incentivo per chi assume tempo indeterminato. Ci sono 300 milioni di euro l'anno". Così il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, sottolineando che l'incentivo "dovrebbe essere un abbattimento del 10% sul costo del lavoro".
Ok alla proposta Pd sull'indennità di conciliazione. Via libera, intanto, delle commissioni Finanze e Lavoro della Camera alla proposta del Pd di aumentare le indennità per il licenziamento ingiustificato in caso di conciliazione tra datore e lavoratore. La proposta ha avuto parere favorevole di relatore e governo. Le mensilità passano così da un minimo di due e un massimo di 18 a un minimo di tre e un massimo di 27 mensilità. "Siamo soddisfatti, abbiamo raggiunto l'obiettivo che ci eravamo proposti" ha commentato la capogruppo dem in commissione Lavoro Debora Serracchiani.
I nuovi voucher saranno estesi anche alle imprese del turismo"che hanno alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori" e che applicano il contratto nazionale di lavoro. E' quanto prevede l'emendamento al decreto dignità su cui stanno lavorando governo e maggioranza e che dovrebbe essere presentato dai relatori. I voucher potranno essere utilizzati, come già previsto dalla normativa in vigore (decreto del 2017 sulle prestazioni occasionali), per pagare il lavoro di pensionati, studenti sotto i 25 anni, disoccupati e percettori di forme di sostegno al reddito.
 Non ci sarà la riduzione delle tasse sulle sigarette elettroniche. La proposta della maggioranza di cancellare la 'tassa sull'acqua' rientra tra i circa 180 emendamenti al decreto dignità che non hanno passato il vaglio dell'ammissibilità. Alle commissioni Finanze e Lavoro restano da esaminare comunque circa 670 emendamenti, sui quali si dovrebbe iniziare a votare martedì.
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Addio Sergio Marchionne, il global manager che salvò la Fiat

Si è spento nella clinica di Zurigo dove era ricoverato da diverse settimane

Redazione ANSA  
Addio a Sergio Marchionne. Il manager è morto a Zurigo, nella clinica dove era ricoverato da fine giugno. Accanto a lui la compagna Manuela Battezzato e i figli Alessio e Tyler. "E' accaduto, purtroppo, quello che temevamo. Sergio, l'uomo e l'amico, se n'è andato", ha detto John Elkann annunciando la morte dell'ex ad di Fca. "Penso che il miglior modo per onorare la sua memoria sia far tesoro dell'esempio che ci ha lasciato, coltivare quei valori di umanità, responsabilità e apertura mentale di cui è sempre stato il più convinto promotore". "Un uomo speciale", ha detto il nuovo ad di Fca Mike Manley che ha parlato oggi dopo la presentazione dei conti dell'azienda con il debito a zero come promesso da Marchionne.
La notizia della morte di Marchionne è comparsa immediatamente su tutte le homepage dei siti internazionali
Unanime il cordoglio del mondo della politica e delle istituzioniMentre le fabbriche del gruppo Fca si sono fermate per salutare l'ex ad che ha cambiato l'azienda.
BANDIERE A MEZZ'ASTA ALLA FCA
 
Nato a Chieti 66 anni fa, figlio di un maresciallo dei Carbinieri. Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, due figli, Marchionne, l'uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la 'rivoluzione' che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.
Un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l'invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra e ha avuto una lunga luna di miele con l'ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze.
A Torino Marchionne lo aveva portato Umberto Agnelli, che lo aveva conosciuto in Sgs e lo aveva voluto nel consiglio di amministrazione. Il primo giugno 2004, pochi giorni dopo la morte di Umberto, è l'uomo scelto per guidare la rinascita, con Luca di Montezemolo presidente e John Elkann vicepresidente

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Bce lascia tassi invariati Draghi: 'La ripresa è solida'

I tassi rimarranno fermi almeno fino a a tutta l'estate 2019. Annunciato da dicembre lo stop al QE. Mario Draghi: buon segno l'intesa Trump-Juncker sui dazi

La Bce lascia i tassi invariati almeno fino all'estate 2019 e annuncia la fine per dicembre del 'quantitative easing', gli acquisti netti di titoli.
E il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi è fiducioso sulla ripresa. "Nonostante le incertezze sul commercio globale, i dati indicano che l'Eurozona precede su un terreno di crescita solida e diffusa" ha detto, spiegando che anche l'inflazione continuerà a riavvicinarsi ai livelli desiderati dalla Bce, ma "uno stimolo monetario significativo è ancora necessario".
La Bce ha mantenuto i tassi d'interesse invariati, come da attese. In una nota l'Eurotower spiega che il costo del denaro rimarrà ai livelli attuali almeno fino a a tutta l'estate 2019. La Bce spiega che "i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,40%". Il Consiglio direttivo, che si è da poco concluso a Francoforte, "si attende che i tassi di interesse di riferimento della Bce si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino all'estate del 2019 e in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l'inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine". Quanto al 'Qe', il Consiglio direttivo "continuerà a effettuare acquisti netti nell'ambito del programma di acquisto di attività all'attuale ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre 2018". Dopo settembre, "se i dati più recenti confermeranno le prospettive di inflazione a medio termine del Consiglio direttivo, il ritmo mensile degli acquisti netti di attività sarà ridotto a 15 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2018 e in seguito gli acquisti netti giungeranno a termine". Il Consiglio direttivo, infine, intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza "per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario".
Positivo il commento di Draghi asull'intesa Trump-Juncker sui dazi.  "L'intesa annunciata ieri dopo il vertice fra il presidente Donald Trump e quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker "è un buon segno, mostra che c'è di nuovo la volontà di discutere del commercio in una cornice multilaterale". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, spiegando che oggi il consiglio direttivo della Bce ha "preso nota" di quanto dichiarato a Washington anche se "è troppo presto per dire di più".

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Fisco: 2,9 milioni di precompilate arrivate, 450mila in più


Rispetto al 2017, +50% dichiarazioni accettate senza modifiche

Sono 2,9 milioni le dichiarazioni dei redditi precompilate inviate dai cittadini al fisco, 450mila in più rispetto al 2017. Lo comunica l'Agenzia delle Entrate, aggiungendo che è aumentata del 50% la platea di cittadini che ha restituito il 730 senza alcuna modifica.
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Tav: Salvini, per me occorre andare avanti. P.Chigi: non presa ancora alcuna decisione

Pressing di Matteo Salvini perché il progetto Tav vada avanti, mentre Palazzo Chigi frena sullo stop di cui riferiscono invece retroscena dei giornali che segnalano intenzioni attribuite al M5s. In Francia le voci di uno stop suscitano la reazione del Comitato promotore, secondo cui 'in Italia c'è confusione'. E si fa presente che in caso di no 'gli Italiani dovranno rimborsare tanti tanti soldi'. Per la Tav sono stati spesi 1,5 miliardi, lo
stop costerebbe 2 miliardi. 'È importante per tutta la Ue che si mantenga l'impegno di finire la Tav', dicono dalla Commissione. Gli industriali di Torino sono 'allibiti dal valzer di posizioni'. Secondo fonti del governo, sul dossier lavora il ministro Toninelli per la valutazione costi-benefici, che poi sarà condivisa con il premier e il governo.

"Dal mio punto di vista sulla Tav occorre andare avanti, non tornare indietro". Così il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini, ospite di Radio 24, sull'ipotesi di blocco dell'opera. E aggiunge: "C'è da fare l'analisi costi-benefici: l'opera serve o no, costa di più bloccarla o proseguirà?".
Chiamparino, governo gioca contro il Piemonte - Occorre "bloccare questa deriva anti-piemontese e contraria agli interessi del Nord-Ovest e dell'intero Paese". Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, interviene così nel dibattito sulla Tav. "Convocherò entro settembre un incontro di tutte le rappresentanze economiche, sociali, istituzionali e politiche per far risuonare chiare e forti voci della società piemontese a favore dell'opera. E' indispensabile un moto d'orgoglio che impedisca che la nostra regione venga messa ai margini".

P. Chigi,non ancora su tavolo, c'e' istruttoria  - Da P.Chigi fanno notare che il dossier sulla Tav al momento non è ancora giunto sul tavolo del Presidente del Consiglio, dunque nessuna decisione è stata ancora presa e soprattutto non ci sono state valutazioni al riguardo. Il dossier è in fase istruttoria presso il ministro competente Toninelli, il quale è impegnato in una valutazione costi-benefici che poi sarà sottoposta e condivisa con il premier e con l'intero governo.Ad ogni modo la soluzione sarà in linea con quella contenuta nel contratto di governo.

Portavoce Ue, importante mantenere impegno finirla - "Non commentiamo le voci" sul possibile stop dei lavori della Tav, ma "la Lione-Torino è un progetto importante non solo per la Francia e per l'Italia ma per tutta l'Europa, ed è importante che tutte le parti mantengano gli impegni per completarla in tempo": così un portavoce della Commissione Ue rispondendo a una domanda sulla Tav. Il co-finanziamento della Ue per questi lavori è il 41%, ha ricordato, "ovviamente i fondi vanno a lavori che devono essere fatti, non in qualcosa che non viene fatto, questo è logico".

Comitato Francia,'In Italia c'è tanta confusione' - "Stamattina, siamo venuti a sapere delle posizioni italiane. Seguiamo la situazione con grande attenzione, ma onestamente facciamo fatica a vederci chiaro, perché c'è tanta confusione. Lunedì, su radio 1, il ministro Toninelli dice che la Tav va migliorata, ora dicono che la vogliono bloccare. Mi chiedo come sia possibile cambiare idea così nel giro di 4 giorni?". Lo dice all'ANSA Stephane Guggino, delegato generale del comitato francese Transalpine, che promuove la linea ad alta velocità Lione-Torino.
 "Osservo che in seno alla coalizione di governo" i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi di Maio, "non sono per niente d'accordo". E però a un certo punto, se davvero verrà presa, la decisione di bloccare la Tav "dovrà passare da un voto del parlamento: qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità", afferma Guggino.

Industriali Torino, allibiti da valzer posizioni - "Siamo allibiti di fronte al valzer di posizioni sul futuro della Tav, portato avanti dagli esponenti dell'Esecutivo. Siamo fortemente preoccupati dall'inquietante piega che sta prendendo la situazione, a fronte anche delle ultime dichiarazioni del premier Conte, che annuncerebbero uno stop al progetto". Lo afferma il presidente degli industriali di Torino, Dario Gallina. "Bloccare la Tav sarebbe un gesto autolesionistico, una disgrazia. Tornare indietro non si può e non si deve".

Martina, Paese intero pagherà follia del blocco - "2 miliardi di euro di penali, il blocco di finanziamenti Ue, 4 mila posti di lavoro a rischio. La follia del governo di bloccare la Torino-Lione la pagherà un paese intero". Lo afferma il segretario del Pd Maurizio Martina.

Meloni, Salvini faccia chiudere Askatasuna - "La risposta del Tribunale del Riesame di Torino all'aggressione degli agenti in Val di Susa di pochi giorni fa è la revoca dei domiciliari al leader del centro sociale degli anarco-insurrezionalisti Askatasuna. Che vergogna!". È quanto afferma il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Fratelli d'Italia è al fianco degli uomini e delle donne in divisa senza se e senza ma e chiede al Ministro dell'Interno Salvini di dare un segnale inequivocabile: la chiusura dell'Askatasuna", conclude.
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