lunedì 20 agosto 2018

Atlantia: ammessa a scambi Borsa,cede 8%

Revoca concessione penalizza anche gli altri gestori

Atlantia, che all'inizio delle contrattazioni non riusciva a fare prezzo in Piazza Affari (cedendo il 9% teorico in asta di pre-apertura), è stata ammessa agli scambi e cede oltre l'8% a 17,76 euro dopo un prolungamento dell'asta di pre-apertura, in quanto il titolo non riusciva a fare prezzo. La decisione del Governo di proseguire con la revoca della concessione penalizza anche gli altri concessionari autostradali, da Autostrade Meridionali (-5,19%) alle società del Gruppo Gavio: Astm (-2,12%) e Sias (-2,48%).
   
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Grecia: concluso il programma di assistenza finanziaria Ue

288,7 mld aiuti Ue-Fmi da 2010. Juncker, ora nuovo capitolo

 Giunge oggi a termine con successo il terzo e ultimo programma di assistenza finanziaria Ue alla Grecia, che torna ora a camminare sulle sue gambe dopo la crisi peggiore della sua storia per cui ha ricevuto una serie di aiuti complessivi per 288,7 miliardi a partire dal 2010 ad oggi, di cui 256,6 targati Ue e 32,1 Fmi. "La conclusione del programma di stabilità segna un momento importante per la Grecia e per l'Europa", ha detto il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, "i greci cominciano ora un nuovo capitolo".
    "La conclusione del programma di sostegno alla stabilità è una buona notizia per la Grecia e per l'Eurozona. Per la Grecia, segna l'inizio di un nuovo capitolo dopo otto anni molto difficili. Per l'Eurozona, traccia una linea simbolica sotto una crisi esistenziale", ha detto il commissario Ue all'Economia Pierre Moscovici. "Le vaste riforme condotte hanno gettato le basi per una ripresa sostenibile. L'Ue continuerà a stare con la Grecia", ha aggiunto.
   
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Pepsi vuole SodaStream per 3,2 mld dlr

Maggiore azienda israeliana di bibite gasate a casa

 La Pepsico ha annunciato l'intenzione di acquistare SodaStream, azienda israeliana di bibite gasate a casa, per 3,2 miliardi di dollari. Lo riporta il sito della Cnbc secondo cui l'accordo consente alla Pepsi di mettere nel suo listino una nuova linea di prodotti che raggiungono direttamente i clienti nelle case e non più solo nei negozi. SodaStream è la maggiore azienda di Israele nel settore: volto pubblicitario della compagnia è stato l'attrice Usa Scarlett Johanson. L'attrice a suo tempo decise di continuare nel suo impegno nonostante la campagna di boicottaggio del Bds dell'azienda, accusata di avere stabilimenti di produzione in Cisgiordania. Sodastream spostò allora la sede di Mishor Adumim, poco sotto Gerusalemme oltre la Linea Verde, nel Negev con la perdita di lavoro da parte di numerose famiglie palestinesi.
    L'intenzione di acquisto da parte della Pepsi sarà ora al vaglio degli azionisti dell'azienda israeliana.
   
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Wsj, su tenuta euro attenzione a Italia

Domani uscita Grecia da bailout, rischio fuga capitali da Roma

 L'Italia dimostra che lo sforzo fatto per tenere la Grecia nell'euro "potrebbe non essere abbastanza". "Le scosse di mercato rivissute la scorsa settimana sul debito italiano e i nuovi attacchi contro l'establishment europeo da parte dei politici a Roma - scrive il Wall Street Journal nell'edizione online - suggeriscono che lo spettro di una destabilizzante fuga di capitali da un paese della zona euro potrebbe verificarsi di nuovo. Un primo test arriverà questo autunno, quando il nuovo governo populista italiano dovrà presentare la legge di bilancio e spiegare come coprirà le sue costose promesse agli elettori".
   
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Mercati alla prova Turchia

Dopo il taglio del rating attesa su sviluppi crisi valutaria

Mercati chiamati ad una ennesima prova di resistenza a partire da domani dopo il taglio del rating di Moody's e S&P alla Turchia. Così nel giorno in cui rientra l'emergenza Grecia con la fine del piano di aiuti, costato molto ad Atene in termini economici e sociali, a preoccupare resta Ankara e la svalutazione della sua valuta. La scure delle agenzie di rating internazionali si è abbattuta sul paese asiatico venerdì sera, quando sia Moody's sia Standard and Poor's hanno annunciato di aver ridotto la valutazione sul debito del paese afflitto da una grave crisi economica e da forti tensioni valutarie nelle ultime settimane.
   
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giovedì 16 agosto 2018

Di Maio, via concessione ad Autostrade

Non pagheremo penale ad Atlantia

"Confermo la revoca della concessione ad Autostrade". Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio. "Tengo a ribadire la linea del governo, non è possibile che in questo Paese si vada a morire pagando il pedaggio", ha aggiunto Di Maio, sottolineando che "prima che il governo annunciasse il ritiro della concessione per Autostrade per l'Italia, già la Borsa aveva condannato Atlantia, proprietario di Autostrade per l'Italia. Era chiaro che chi doveva fare le manutenzioni non le aveva fatte".
    Circa la penale che lo Stato dovrebbe pagare ad Atlantia con la revoca della concessione, Di Maio ha spiegato: "I venti miliardi di penale si devono pagare quando si straccia un contratto senza motivazione". E "qui non abbiamo avviato la procedura in maniera immotivata. Se la motivazione è giusta, e per ora ci sono quasi 40 morti, non credo che vadano pagate penali", ha detto il vice premier.
   
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Genova, il titolo di Atlantia crolla in Borsa

La società: da annuncio governo impatti su azioni e bond

La Borsa di Milano peggiora con il Ftse Mib che cede il 2% a 20.489 punti. Piazza Affari è appesantita dalle perdite di Atlantia (-21%) e dagli altri titoli del settore autostradale con Sias ed Astm (-10%) ed Autostrade Meridionali (-2,6%).
Il gruppo proprietario di Autostrade per l'Italia afferma in una nota che l'annuncio da parte del governo della procedura per il ritiro della concessione, dopo il crollo del Ponte Morandi, "è stato effettuato in carenza di qualsiasi previa contestazione specifica alla concessionaria ed in assenza di accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto". "Le modalità di tale annuncio - rileva la società - possono determinare riflessi per gli azionisti e gli obbligazionisti".
In caso di revoca o decadenza della concessione "spetta comunque alla concessionaria il riconoscimento del valore residuo della concessione, dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili", afferma Atlantia,  nella nota. La società "pertanto continuerà a supportare la controllata Autostrade per l'Italia nelle interlocuzioni con le Istituzioni in questa delicata fase avendo riguardo anche alla tutela dei propri azionisti ed obbligazionisti con una corretta e tempestiva informazione al mercato".
Edizione Srl, holding della famiglia Benetton e azionista di riferimento di Atlantia, "partecipata tramite la società di diritto italiano Sintonia, farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilità dell'accaduto". Lo si legge in una nota in cui la società "a nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova".
Edizione srl, holding "è certa della determinata volontà di collaborazione con le Istituzioni e le Autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l'Italia e della sua capogruppo Atlantia che, negli ultimi 10 anni, hanno investito oltre 10 miliardi di euro nell'ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana", si legge ancora nella nota.

Autostrade: 2,1 mld in manutenzioni, 3,7 mld in cedole  - Autostrade per l'Italia ha speso negli ultimi 5 anni 2,1 miliardi di euro per la "manutenzione, sicurezza e viabilità" dei 3.020 chilometri di rete autostradale in gestione. Sempre nel periodo 2013-2017, risulta dai bilanci, la capogruppo Autostrade per l'Italia ha generato utili pari a 4,05 miliardi di euro, distribuendone 3,75 miliardi, pari a quasi il 93%, in dividendi all'azionista Atlantia e ai fondi esteri che nella seconda metà del 2017 ne hanno rilevato il 12% pagando alla holding circa 1,7 miliardi di euro.
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Tria: "Ora un grande piano di investimenti, le risorse ci sono"

Il ministro dell'Economia: "In bilancio sono stati stanziati 150 miliardi in 15 anni"

La tragedia di Genova 'conferma l'assoluta necessità di un grande piano di investimenti pubblici in infrastrutture'. Lo dice il ministro dell'Economia Giovanni Tria spiegando che il governo è già al lavoro su un progetto 'che parta dallo sblocco degli investimenti e degli interventi di manutenzione che hanno già finanziamenti a disposizione'. Tria in una nota ricorda come 'gli investimenti in infrastrutture sono una priorità del governo per i quali non ci saranno vincoli di bilancio'. Nel bilancio dello Stato sono stanziati a questo fine 150 miliardi, già scontati nel deficit. Di questi, 118 miliardi sono considerabili immediatamente attivabili.
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Pubblico impiego, più dipendenti precari

La Ragioneria,in 2016 -1% tempi indeterminati,+7,8% i flessibili

Il numero dei dipendenti pubblici si ferma a 3 milioni 356 mila, segnando ancora un altro calo annuo (-0,2%), sintesi di una riduzione dei posti 'fissi' controbilanciata da una crescita di quelli precari. È quanto emerge dall'Annuario statistico della Ragioneria generale dello Stato, che aggiorna i dati al 2016.
    Rispetto all'anno prima si contano 29 mila 687 occupati a tempo indeterminato in meno (-1%), mentre le unità di lavoro flessibili salgono di 22 mila 718 (+7,8%). Il totale vede una discesa di 6 mila 969 unità tra il 2015 e il 2016. Il costo del lavoro resta poco mosso, praticamente invariato, risultando pari a 159 miliardi e 651 milioni di euro (erano 159 miliardi e 525 milioni l'anno precedente).
    I conti ancora non risentono degli effetti del rinnovo contrattuale: pur decorrendo dal 2016 l'accordo è stato firmato solo alla fine del 2017 e i primi aumenti sono stati caricati nelle buste paga a inizio 2018.
   
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Ue-19: torna calo produzione industriale

-0,4% nella Ue-28. In Italia +0,5%

Torna a calare la produzione industriale in Europa: dopo l'aumento di maggio, a giugno ha fatto registrare una diminuzione di 0,7% nell'Eurozona, e di 0,4% nella Ue-28. Lo comunica Eurostat. A maggio era aumentata di 1,4% nell'Ue-19 e di 1,3% nell'Ue-28.
    In Italia invece la produzione industriale a giugno è aumentata dello 0,5%, dopo il +0,8% di maggio.
    I principali cali si sono registrati in Irlanda (-8,9%), Olanda (-1,3%), Ungheria (-1,2%). Gli aumenti maggiori si sono visti in Croazia (+4,5%), Romania (+17%), Repubblica Ceca e Finlandia (+1,5% ciascuna).
    Nella zona euro il calo della produzione industriale e' dovuto al calo dei beni di investimento (-2,9%); dei beni non durevoli (-0,6%); dei beni intermedi (-0,5%); dei beni durevoli (-0,4%); mentre la la produzione di energia è aumentata (+0,5%).
   
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Fisco:incassi da compliance +250% 6 mesi

In casse Stato 700mln.Rimborsi Iva più veloci,4,6mld già erogati

Fra gennaio e giugno di quest'anno le lettere di compliance inviate dall'Agenzia delle Entrate hanno portato nelle casse dello Stato 700 milioni di euro, con un incremento del 250% rispetto ai 200 milioni incassati nello stesso periodo del 2017. E' quanto emerge da un'analisi di metà anno della stessa Agenzia. Più veloci inoltre i rimborsi Iva: le pratiche per erogare complessivamente 4,6 miliardi di euro (+21%) sono state svolte in media in 71 giorni, 19 in meno rispetto al dato medio dello scorso anno.
   
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venerdì 10 agosto 2018

Crollo lira, Erdogan: 'Turchia non perderà guerra economica'

Preoccupazioni per Bbva, Unicredit e Bnp

La crisi della Turchia spaventa i mercati con effetti sullo spread e l'euro mentre calano anche le Borse, con ribassi specialmente sui titoli delle banche. Ma il presidente turco Racep Tayyip Erdogan, parlando durante una visita alla città settentrionale di Bayburt ad un gruppo di fedeli musulmani, ha detto che il governo turco "non perderà la guerra economica".
Erdogan invita alla calma dopo il crollo della lira turca, arrivata a perdere fino al 13,5% sul dollaro, e sollecita la popolazione a cambiare la moneta straniera in quella locale.
La Borsa di Istanbul ha recuperato sul finale di seduta e ha chiuso in perdita del 2,3%, dopo essere scesa anche dell'8,8%. La lira turca è scesa del 16% a 6,6 contro il dollaro. 
Chiusura in rosso per Piazza Affari, nell'ultima seduta della settimana. L'indice Ftse Mib ha ultimato le contrattazioni in perdita del 2,51% a 21.090 punti.

''Ho appena autorizzato un raddoppio dei dazi sull'acciaio e l'alluminio della Turchia in quanto la loro valuta, la lira turca, e' in rapido calo nei confronti di un dollaro molto forte. I dazi sull'alluminio saranno ora al 20% e quelli sull'acciaio al 50%. I nostri rapporti con la Turchia non sono buoni al momento''. Lo afferma in un tweet, il presidente americano Donald Trump. 
I bond sovrani della Turchia segnano nuovi massimi di rendimento, con il decennale denominato in lira volato al 20,58%, segnando un balzo stamani di 84 punti base. Alta tensione anche sui bond denominati in dollari, con il rendimento dei titoli ottobre 2029 balzato di 25 punti base al 7,92%, secondo dati Bloomberg. Altro segnale dei timori degli investitori per la situazione della Turchia sono i credit-default swap, i contratti derivati che fungono da 'assicurazione' per il rischio d'insolvenza: quello a cinque anni è volato a 400 punti base, ai massimi dal 2009. Una situazione che fa temere ad alcuni un possibile contagio ad altri mercati emergenti, ugualmente colpiti dalla fine di un decennio in cui le banche centrali, e in particolare la Fed, hanno inondato i mercati globali di liquidità a bassissimo costo: l'indice Msci che monitora le valute emergenti segna il calo più forte in quasi due mesi, quello relativo alle Borse -0,9%.
La Russia prende contromisure per sostenere il rublo. La crisi della Turchia riverbera anche a Mosca, dove la banca centrale, allo scopo di sostenere le quotazioni del rublo, ha tagliato stamani l'ammontare di valuta estera che acquista regolarmente per proteggere l'economia dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio. Il rublo ha così recuperato terreno a 66,8575 dollari dopo aver toccato i 67 dollari stamani, il minimo dal giugno 2016.
BCE PREOCCUPATA PER LE BANCHE La vigilanza è preoccupata per il contagio della crisi economica e monetaria turca sulle banche europee. Lo scrive l'Ft che cita come le più esposte l'italiana Unicredit, la spagnola Bbva e la francese Bnp Paribas. Secondo il quotidiano la situazione non sarebbe ancora critica ma viene monitorata da vicino. Quest'anno la moneta turca ha perso un terzo del suo valore a causa delle politiche del presidente Erdogan, in aperto contrasto con i paesi occidentali (si parla di sanzioni dagli Usa) e che ha ridotto, dopo la vittoria elettorale di giugno, ancor più l'autonomia della banca centrale impedendo una stretta monetaria giudicata necessaria in uno scenario mondiale di tassi in rialzo. Anche i dicasteri economici sono stati posti sotto stretto controllo del presidente aumentando così i timori degli investitori.
LIRA AFFONDA, -13% Non si arresta il crollo della lira turca che, in avvio di contrattazioni, è arrivata a perdere fino al 13,5% sul dollaro, secondo quanto riporta Bloomberg. La valuta di Ankara, sotto attacco per via dei timori sulle politiche economiche del Paese, è arrivata a scambiare fino a 6,3 sul biglietto verde per poi recuperare un po' di terreno e ora tratta a 5,81.  La Lira turca segna l'ennesimo minimo record a 6,24 contro il dollaro, in calo del 7%.
EFFETTO ANCHE SU EURO I timori di un contagio alle banche e al sistema finanziario europei (oltre che agli investimenti nel paese) della crisi turca indebolisce l'euro in avvio di giornata. L'euro scende ai minimi dal luglio 2017, segnando 1,1432 contro il dollaro da 1,1527 di ieri prima di recuperare parzialmente terreno a 1,1454. 
   
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