venerdì 28 novembre 2014

Draghi: molti rischi su scenario crescita in Eurozona

'Tecnici Bce al lavoro, possibili nuove misure'
Le prospettive di crescita dell'Eurozona "sono circondate da diversi rischi al ribasso". Lo ha detto al Parlamento finlandese il presidente della Bce Mario Draghi.

 Vi sono "già indicazioni tangibili che l'attuale pacchetto di credit easing sta portando tangibili benefici" ma "se dovesse essere necessario contro un'inflazione bassa troppo a lungo" la Bce è pronta a nuove misure e lo staff è al lavoro a nuove misure se necessarie.

La Bce non può farsi carico da sola della crescita: ""tutti gli attori politici - sia a livello nazionale che europeo - devono fare la loro parte" per la riduzione del debito , l'aumento della crescita potenziale e la solidità dell'euro. Ha sottolineato Draghi.

L'Eurozona ha bisogno di "condividere ulteriormente sovranità" sulle politiche economiche nazionali, attraverso un "salto in avanti dalle regole comuni verso istituzioni comuni".

"Accolgo con favore la nuova proposta della Commissione per stimolare gli investimenti in Europa". Lo ha detto il presidente della Bce a proposito del piano Juncker, chiedendo dimensioni adeguate, una partenza veloce e un utilizzo "verso quei settori in grado di avere maggiore impatto sulla crescita potenziale".

L'Eurozona deve fare "un passo decisivo verso una più ravvicinata Unione di bilancio. E per fare questo passo c'è bisogno di vedere prima un processo di convergenza delle politiche economiche e finanziarie".

Per assicurare ai titoli di Stato uno status di 'porto sicuro' e consentire alle politiche di bilancio di giocare un ruolo anti-crisi, serve anche "una qualche rete di protezione del debito sovrano", ha spiegato Draghi.
   
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Rai Way: spunta Blackrock con quota 5%

Colosso del risparmio Usa entrato con quotazione in Borsa
Blackrock, la più grande società di gestione del risparmio al mondo, detiene il 5,02% di Rai Way. La quota è nelle disponibilità dei fondi Blackrock dallo scorso 19 novembre, giorno in cui la controllata della Rai ha debuttato in borsa. E' quanto emerge dagli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti, che confermano le indiscrezioni circolate su un ingresso in forze del gestore Usa in fase di Ipo.
   
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Corte Conti: ''Opportuno rinegoziare 8 per mille a confessioni religiose''

''Sistema non volontario, avvantaggia maggiori beneficiari''
ROMA - E' ''opportuna una rinegoziazione'' del sostegno finanziario che arriva con l'8 per mille alle confessioni religiose. Lo dice la Corte dei Conti in una delibera appena pubblicata. Un sistema quello dell'8 per mille che assorbe 1 miliardo l'anno e che non risulta rispettoso ''dei principi di proporzionalità, volontarietà e uguaglianza''. ''I beneficiari - spiega la Corte dei Conti - ricevono più dalla quota non espressa che da quella optata. Su ciò non vi è un'adeguata informazione, benché coloro che non scelgono siano la maggioranza e si possa ragionevolmente essere indotti a ritenere che solo con un'opzione esplicita i fondi vengano assegnati''. I contributi alle confessioni ''risultano ingenti, tali da non avere riscontro in altre realtà europee, avendo superato ampiamente il miliardo di euro per anno, e sono gli unici che, nell'attuale contingenza di fortissima riduzione della spesa pubblica in ogni campo, si sono notevolmente e costantemente incrementati. Nonostante ciò, la possibilità di accesso all'8 per mille per molte confessioni è oggi esclusa per l'assenza di intese, essendosi affermato un pluralismo confessionale imperfetto. Manca trasparenza sulle erogazioni: sul sito web della Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, non vengono riportate le attribuzioni alle confessioni, né la destinazione che queste danno alle somme ricevute''. Ma la magistratura contabile sottolinea anche che ''non ci sono verifiche sull'utilizzo dei fondi erogati, nonostante i dubbi sollevati dalla Parte governativa della Commissione paritetica Italia-Cei su alcune poste e sulla ancora non soddisfacente quantità di risorse destinate agli interventi caritativi, né controlli sulla correttezza delle imputazioni degli optanti, né un monitoraggio sull'agire degli intermediari''. Ma anche il comportamento 'pubblico' è in qualche modo censurabile: ''lo Stato mostra disinteresse per la quota di propria competenza, cosa che ha determinato la drastica riduzione dei contribuenti a suo favore, dando l'impressione che l'istituto sia finalizzato solo a fare da apparente contrappeso al sistema di finanziamento diretto delle confessioni''.

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Processo a Elio Catania, ex cda Telecom, per abuso informazioni

Pm: ''Diede a giornalista dati coperti da segreto''
ROMA - Rinviato a giudizio Elio Catania, ex componente del cda di Telecom Italia, per abuso di informazioni privilegiate. Lo ha deciso il gup di Roma Nicola Di Grazia che ha accolto le richiesta del pm Francesca Loy. Il manager è accusato di aver comunicato ad un giornalista "informazioni privilegiate"
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Ricorso sindacati pubblico impiego contro blocco contratti

Procedura avviata per questione legittimità costituzionale
ROMA - I sindacati del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno depositato il ricorso sul blocco dei contratti nella pubblica amministrazione. La procedura è stata avviata presso il Tribunale di Roma affinché la questione di legittimità sia sollevata di fronte alla Corte Costituzionale.
    Lo spiegano le categorie in tre comunicati separati.
I sindacati del pubblico impiego oltre allo sciopero tentano così anche la via legale per scongelare la contrattazione, ferma nella Pa dal 2010. L'annuncio del ricorso arriva alla vigilia delle mobilitazioni già decise e dopo pochi giorni dalla sentenza della Corte di giustizia europea sui contratti a tempo determinato nella scuola (il cui rinnovo illimitato è stato considerato ingiustificato). La Cisl spiega così le ragioni del ricorso: "La procedura è stata avviata presso il Tribunale di Roma affinché il medesimo Tribunale sollevi di fronte alla Corte Costituzionale la questione di legittimità in merito al decreto legge n. 78/2010 convertito in legge n. 122/2010. Una norma prorogata per il sesto anno dalla legge di stabilità". Per il coordinatore della Cisl Lavoro pubblico, Francesco Scrima, "la discriminazione e le penalizzazioni cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico lo connota come un pessimo datore di lavoro. Con lo sciopero di lunedì primo dicembre e con iniziative come questa mandiamo al Governo un segnale chiaro". La Cgil e la Uil invece protesteranno il 12 dicembre, in coincidenza con lo sciopero generale. Anche per il segretario generale Fp-Cgil, Rossana Dettori, "la discriminazione e l'umiliazione a cui il Governo Renzi sta continuando a sottoporre il lavoro pubblico lo connota come un cattivo padrone". Soprattutto, fa notare la sindacalista, "la Consulta in passato si è pronunciata dichiarando l'ammissibilità di misure simili solo in chiave emergenziale e in modo circoscritto nel tempo. Ci sembra che queste misure si stiano dilatando, diventando strutturali". Sulla stessa linea i segretari generali di Uil Fpl, Uilpa e Uil Rua, rispettivamente Giovanni Torluccio, Benedetto Attili ed Alberto Civica, secondo cui "a poco servono le parole rassicuranti della Ministra Marianna Madia che, al netto di un buonismo di facciata, non riesce ad avanzare proposte autonome e convincenti".   
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Benzina: con crollo petrolio partono ribassi

Il crollo del prezzo del petrolio spinge al ribasso anche quello dei carburanti
ROMA - Il crollo del prezzo del petrolio spinge al ribasso anche quello dei carburanti. Stando alle rilevazioni di Quotidiano Energia, l'Eni ha tagliato di 1,5 centesimi al litro i prezzi sia della benzina che del diesel.
    Le medie nazionali "servite" della benzina e del diesel raggiungono adesso, rispettivamente, 1,713 e 1,641 euro al litro (Gpl a 0,691). Le "punte" in alcune aree sono per la verde fino a 1,774 euro, il diesel a 1,696 e il Gpl a 0,711.
La situazione a livello Paese (sempre in modalità "servito"), secondo quanto risulta in un campione di stazioni di servizio che rappresenta la situazione nazionale per il Servizio Check-Up Prezzi QE, vede il prezzo medio praticato della benzina che va oggi dagli 1,688 euro di Eni agli 1,713 di Q8 (no-logo a 1,550). Per il diesel si passa da 1,612 euro di Eni a 1,641 di Tamoil (no-logo a 1,460). Il Gpl, infine, è tra 0,669 euro di Shell e 0,691 di IP (no-logo a 0,657).
   
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Disoccupazione ottobre a 13,2%, è record storico

13,2% a ottobre, e' record. Istat, tasso più alto dall'inizio delle serie, mai così dal 1977. A ottobre sono 3,4 mln, +90.000 in un mese. Disoccupazione giovani a 43,3%,oltre 700 mila in cerca. Occupati in calo di 55mila ad ottobre, stabili su anno
Disoccupazione record in Italia. Stime Istat rivelano che il tasso di disoccupati a ottobre è pari al 13,2%, un massimo storico non toccato addirittura dal 1977. Ma, anche in base ai dati del ministero del Lavoro, il premier Matteo Renzi invita a guardare il "bicchiere mezzo pieno" e sottolinea che i dati degli occupati sono in crescita. "I dati della disoccupazione - dice il premier - ci preoccupano. Ma il dato degli occupati in realtà sta crescendo. In Italia più persone lavorano rispetto a quando" si è insediato il governo ma "per riuscire a recuperare c'è ancora tanto da fare". "Non bisogna - afferma - negare i problemi ma neanche guardare il bicchiere mezzo vuoto".
I DATI - Il tasso di disoccupazione ad ottobre è pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Lo comunica l'Istat nelle stime. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall'inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Il tasso di disoccupazione sorpassa così la soglia del 13%, a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall'Istat, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato). Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile risulta pari al 12,4% (+0,3 punti percentuali su base mensile e +0,9 punti nei dodici mesi); quello femminile raggiunge invece il 14,3% (+0,3 punti rispetto al mese precedente e +1,1 punti su base annua). Il nuovo aumento della disoccupazione, che si aggiunge a quello di settembre, deriva, nell'ultimo mese, da un calo dell'occupazione a cui si associa una diminuzione dell'inattività, ovvero del tasso di persone 'fuori dal mercato del lavoro', che né hanno né cercano un impiego. Il riversamento degli inattivi nel mercato ha così contribuito ad un innalzamento della disoccupazione: questo perché chi è entrato non ha trovato ancora un 'posto'. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce infatti dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si ferma invece al 35,7%, in discesa di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.
Il numero di disoccupati ad ottobre risulta pari a 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente, ovvero di 90 mila unità, e del 9,2% su base annua, con 286 mila persone in più in cerca di un lavoro. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Lo rileva l'Istat nelle stime provvisorie. I giovani under25 in cerca di lavoro raggiungono così quota 708 mila.
A ottobre si contano 55 mila occupati in meno, con un ribasso dello 0,2% su settembre, mentre restano sostanzialmente stabili su base annua. Lo rileva l'Istat nelle stime. 
Nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione sale all'11,8%, in crescita di 0,5 punti percentuali su base annua. Lo rileva l'Istat, che oggi insieme alle stime mensili, diffonde anche i dati trimestrali. In particolare, sottolinea l'Istituto, "aumentano ancora i divari territoriali, con l'indicatore pari al 7,8% nel Nord (+0,2 punti percentuali), al 10,7% nel Centro (+0,5 punti) e al 19,6% nel Mezzogiorno (+1,1 punti)". Guardando all'occupazione, nel terzo trimestre torna a crescere il numero di occupati (+0,5%, pari a 122.000 unità in un anno). "Al persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (-1,6% in entrambi i casi) continua a contrapporsi la crescita di quelli con almeno 50 anni (+5,5%)", spiega l'Istat. Inoltre, rileva l'Istituto, alla "sostanziale stabilità dell'occupazione italiana si accompagna alla crescita di quella straniera (+128.000 unità)". Analizzando le diverse tipologie di lavoro, l'Istat rileva che non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno (-0,4%, pari a -68.000 unità rispetto al terzo trimestre 2013). Invece gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare a ritmi sostenuti (+4,9%, pari a 191.000 unità), ma "la crescita interessa esclusivamente il part time involontario che riguarda il 63,6% dei lavoratori a tempo parziale". Per il secondo trimestre consecutivo, continua l'Istat, con maggiore intensità, "prosegue la crescita dei dipendenti a termine (+6,7%, pari a 152.000 unità nel raffronto tendenziale) e torna ad aumentare anche il numero dei collaboratori (+5,0%, pari a 18.000 unità)". 
Lo scorso ottobre l'Italia, tra i 18 Paesi dell'Eurozona, ha registrato il maggior incremento del tasso di disoccupazione, salito dal 12,3 di settembre al 13,2%. Lo ha reso noto oggi Eurostat. Nella media dell'Eurozona e dell'Ue la disoccupazione a ottobre è rimasta invece sostanzialmente stabile all'11,5% e al 10%.

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Inflazione sale allo 0,2% a novembre

In controtendenza rispetto all'Eurozona, dove si è attestata allo 0,3% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Balzo carrello, rincara dello 0,5%
L'inflazione fa un altro piccolo passo in avanti: a novembre i prezzi al consumo aumentano dello 0,2% su base annua (dal +0,1% di ottobre). Lo rileva l'Istat nelle stime. Per il secondo mese il tasso si mantiene così sopra lo 'zero', dopo la 'deflazione' di agosto e settembre. L'indice presenta invece segno meno su base mensile (-0,2%). Per l'Istat "la lieve accelerazione dell'inflazione deriva soprattutto dalla ripresa su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati (+0,8%, da -0,2% di ottobre)". In particolare, vengono segnalati i rialzi congiunturali dei prezzi della verdura fresca (+8,5%) e della frutta fresca (+2,4%). Una dinamica però, aggiunge l'Istituto, "in parte bilanciata dall'accentuazione della flessione tendenziale dei prezzi degli energetici non regolamentati (-3,2%, da -2,2% del mese precedente)", come benzina e diesel. Infatti, la verde cala su base mensile del 3,3%, mentre fa registrare su base annua una flessione del 2,4%. Il prezzo del gasolio per mezzi di trasporto segna un ribasso congiunturale del 2,6%, che diventa del 4,4% nel confronto annuo. Guardando invece ai prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto, l'Istat registra una variazione nulla su ottobre, mentre su base annua si rileva un rialzo dello 0,2% (era +0,1% il mese precedente). Passando all'indice armonizzato dei prezzi al consumo per i Paesi dell'Unione europea (Ipca), sempre in base alle stime preliminari, risulta in calo dello 0,3% su base mensile, ma nel confronto annuo si stabilizza su una crescita pari allo 0,2%.

Ue-18: inflazione torna a scendere a novembre
Dopo il 'rimbalzo' di ottobre, a novembre torna a scendere l'inflazione nell'Eurozona dove si è attestata allo 0,3% rispetto allo 0,4% del mese precedente. Questa la prima stima resa nota oggi da Eurostat. Con l'eccezione di ottobre, è da gennaio che il tasso d'inflazione nell'Eurozona sta costantemente diminuendo.
Istat, balzo carrello, rincara dello 0,5%
Il cosiddetto carrello della spesa a novembre rincara, riportandosi ai livelli di aprile, ovvero di sette mesi fa. Lo rileva l'Istat nelle stime, registrando un balzo nei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Prezzi che segnano un aumentano dello 0,5% su base annua, dal +0,1% di ottobre.

   
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