lunedì 29 dicembre 2014

Allianz Campaign IT

Allianz1 è il nuovo prodotto di Allianz che ti permette di stipulare un’unica polizza per mettere al sicuro la tua famiglia  dai rischi più gravi a fronte di una piccola spesa mensile.
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ConTe.it è un marchio registrato di Eui Limited, intermediario assicurativo di Admiral Insurance Company Limited, l’assicurazione online Leader nel Regno Unito nel mercato delle Assicurazioni Auto e Moto, con più di 3 milioni di clienti e sedi in Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Spagna e Italia.
La qualità dei prodotti, la personalizzazione dell’offerta e soprattutto l’efficienza di un servizio incentrato sulla soddisfazione del cliente sono la mission di ConTe.it. I consulenti assicurativi del Gruppo, infatti, sono in grado di assistere il cliente per tutta la durata della polizza e per ogni possibile esigenza in fatto di assicurazione auto.
FATTI E CIFRE:
Admiral Group è una società leader in UK nel mercato delle assicurazioni auto online con più di 3 milioni di clienti totali, oltre 6.000 dipendenti e quotata alla Borsa di Londra.
Il Gruppo Admiral è da sempre focalizzato verso il cliente ed i suoi obiettivi prioritari sono:
  • la ricerca dell’innovazione continua, 
  • l’anticipazione dei bisogni del mercato
  • la capacità di offrire prodotti di qualità al giusto prezzo
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martedì 16 dicembre 2014

Crisi: Bankitalia, a ottobre risale il debito e calano le entrate

I dati del bollettino 'Finanza Pubblica, fabbisogno e debito'
Il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato in ottobre di 23,5 miliardi, a 2.157,5 miliardi. E' quanto risulta dal bollettino "Finanza Pubblica, fabbisogno e debito" della banca d'Italia.
L'incremento, spiega la Banca d'Italia in una nota, riflette per 6,6 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 17,8 miliardi l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro. Nel complesso, l'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTP indicizzati all'inflazione (BTPi) hanno contenuto l'incremento del debito per 0,8 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 25,0 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi, mentre il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Nei primi dieci mesi il debito pubblico è aumentato di 87,7 miliardi, riflettendo il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (64,4 miliardi) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (31,7 miliardi). Nel complesso, l'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTPi hanno contenuto l'incremento del debito per 8,4 miliardi. Sul fabbisogno dei primi dieci mesi ha inciso per 4,7 miliardi (11,7 miliardi nel corrispondente periodo del 2013) il sostegno finanziario ai paesi dell'area dell'euro. Complessivamente, la quota di competenza italiana del sostegno finanziario ai paesi dell'area era pari alla fine dello scorso ottobre a 60,3 miliardi.
Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari in ottobre a 28,5 miliardi, in diminuzione del 2,7 per cento (0,8 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi dieci mesi dell'anno le entrate sono rimaste sostanzialmente invariate. Lo afferma il bollettino di Bankitalia.
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Jobs act, Poletti convoca i sindacati Renzi: 'Decreti in Cdm il 24 dicembre'

Legge di stabilità, l'Art bonus sarà esteso alle fondazioni lirico sinfoniche
Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha convocato per la mattina di venerdì 19 dicembre, presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, una riunione con le organizzazioni sindacali e le associazioni dei datori di lavoro. Oggetto dell'incontro, l'attuazione della legge delega in materia di lavoro recentemente approvata dal Parlamento.
Intanto i primi decreti attuativi del provvedimento arriveranno entro Natale. "Li facciamo il 24", ha detto il premier Matteo Renzi ai giornalisti che gli chiedono se il consiglio dei ministri riuscirà a fare i decreti per il jobs act entro l'anno.
Intanto prosegue in commissione Bilancio al Senato l'esame della legge di stabilità. Un emendamento approvato prevede l'estensione dell'Art bonus anche alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione. Soddisfatto il ministro della Cultura Franceschini: "Grande risultato frutto della piena collaborazione tra governo e Parlamento", commenta.
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Mercato Europa a novembre +1,2%, Fca +3,6%

Dati Acea su Ue+Efta. Continua l'exploit di Jeep, +110,6%
Redazione ANSA  
Il mercato europeo dell'auto a novembre cresce dell'1,2% rispetto al 2013: le consegne nei 28 Paesi Ue più Efta, secondo Acea, sono state 989.457. Negli undici mesi invece sono state vendute 12.10.727 vetture (+5,5%). Fiat Chrysler Automobiles  a novembre ha fatto meglio del mercato segnando, con 57.781 consegne, il 3,6% in più dello stesso mese 2013. La quota è salita dal 5,7% al 5,8%. Negli undici mesi le consegne sono state 711.890, +3,2% sull'analogo periodo 2013, con una quota pari al 5,9% (era 6,1%).
Continua l'exploit della Jeep che aumenta le vendite del 110,6% rispetto a un anno fa, con il miglior risultato di sempre in Europa. Le Fiat 500 e Panda sono state ancora una volta le più vendute del loro segmento (insieme a novembre hanno ottenuto una quota del 28,4%) così come la 500L con il 22,1% di quota nell'anno. Lo sottolinea Fca in un comunicato.
Le immatricolazioni di Alfa Romeo in Europa a novembre sono state quasi 4.300, in calo del 3,7% nel confronto con lo stesso mese di un anno fa, per una quota allo 0,4%, 0,1 punti percentuali in meno rispetto a novembre 2013. Il marchio ha aumentato le immatricolazioni in Spagna (+40,5%) con una crescita ben superiore rispetto a quella del mercato (+17,1%) e in Svizzera (+27,3%) in un mercato calato del 5%. Nel progressivo annuo le Alfa Romeo immatricolate sono state quasi 55 mila, l'8,7% in meno rispetto al 2013, per una quota di mercato stabile allo 0,5%. Il marchio è cresciuto in Spagna (+ 2,3%) e in Svizzera (+5,6%).Ferrari e Maserati hanno immatricolato complessivamente 490 vetture in novembre e 7.747 nei primi undici mesi del 2014.


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Moretti, spazio centrale per Finmeccanica

In Piano Industriale completato a fine anno
Lo spazio ha un ruolo centrale nel Piano Industriale di Finmeccanica che sarà completato a fine anno e portato nel Consiglio di Amministrazione nella seconda metà di gennaio. Lo ha detto l'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, nel convegno per i 50 anni dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).  "Lo spazio è tornato ad essere centrale", ha rilevato Moretti. "Abbiamo chiesto al Governo le condizioni per avere un ruolo nello spazio" e in questa direzione "è stato fatto uno sforzo importante, le condizioni sono state realizzate, quindi Finmeccanica deve rispondere positivamente". Moretti ha aggiunto che "in questi giorni il Parlamento sta discutendo i piani finanziari che daranno respiro per programmare nuovi sviluppi" e per "stabilire in modo chiaro le risorse di cui possiamo disporre, per sfruttarle al meglio".
Finmeccanica è pronta per tornare ad essere un ''primo attore'' nel settore spaziale. ''Stare dentro questo 'vettore' è un compito indispensabile per le aziende che lavorano nell'hi-tech'', ha detto l'amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, nel convegno sui 50 anni dello spazio italiano organizzato dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi). ''Sento - ha aggiunto - tutta la responsabilità di poter rapidamente portare una grande azienda come Finmeccanica in una situazione economica e finanziaria positiva''.
''La storia dello spazio italiano è molto bella'', ha detto ancora Moretti. ''La respiro all'interno di Finmeccanica, ma a volte con una certa nostalgia''. Probabilmente, ha proseguito, ''in passato c'era una maggiore presenza nello spazio di quanta ne abbiamo oggi''. Riferendosi poi alle operazioni di Joint venture fatte in passato, Moretti ha osservato che ''sono state probabilmente necessarie, ma sicuramente hanno consegnato la parte spaziale di Finmeccanica ad una condizione che non è di primo attore''. Per l'a.d di Finmeccanica è ''ottima'' la posizione di Telespazio, "soddisfacente" quella nei satelliti e invece ''complicata'' quella nei lanciatori. In generale è convinto che ''la parte spaziale serva "per mantenere alto lo spirito e le capacità tecnologiche" e che sia "una leva potente che riversa i suoi effetti sulla qualità di un'impresa". Se, ha concluso, "in soli 50 anni abbiamo fatto passi che all'epoca erano impensabili, e se consideriamo di essere nella preistoria dell'era digitale non possiamo nemmeno immaginare un'avventura in questo settore e le ricadute per il sistema economico e industriale". In quest'ottica, secondo Moretti, ''dobbiamo ricominciare a studiare un ambito politico che favorisca programmi più stabili e siano catalizzatori delle risorse da parte delle imprese".

   
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Poste: ok cda a piano, 3 mld investimenti

Obiettivo 30 miliardi fatturato nel 2020. No licenziamenti
Il cda di Poste ha approvato il piano industriale e strategico 2015-2020 che prevede 3 miliardi di investimenti in 5 anni e punta ad arrivare a 30 miliardi di fatturato nel 2020. Il piano industriale "è un piano di sviluppo, - commenta l'ad di Poste, Francesco Caio - non sono previsti licenziamenti ma prosegue il programma di uscite agevolate già iniziato nel 2010". Il piano industriale 2015-2020 "è un piano di sviluppo, non sono previsti licenziamenti ma prosegue il programma di uscite agevolate già iniziato nel 2010". Lo ha detto l'ad di Poste, Francesco Caio, presentando il piano. Nel piano sono inoltre previste 8 mila assunzioni di cui il 50% tra giovani laureati e nuove professionalità. Nei prossimi anni "ci sarà una rimodulazione dei prezzi: i cittadini sono abituati a pagare meno per consegne lente e di più per quelle veloci: noi siamo operatori di mercato e ci adegueremo". Lo ha detto l'ad di Poste, Francesco Caio, rispondendo ad una domanda sulle tariffe nel nuovo piano industriale
   
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Banche: si arresta caduta prestiti famiglie-imprese

Per l'Abi quello di novembre 2014 "è il miglior risultato da aprile 2012"

A novembre per la prima volta dopo oltre 30 mesi di cali i prestiti delle banche a famiglie e imprese hanno arrestato la caduta. Lo annuncia l'Abi precisando che la variazione annua è stata nulla (-0,7% a ottobre). Sono però sempre in calo, anche se in miglioramento, i finanziamenti complessivi (-1,6%, contro il -2,1% di ottobre).
Per i prestiti bancari a famiglie e imprese, sottolinea l'Abi, quello di novembre 2014 "è il miglior risultato da aprile 2012". L'associazione bancaria spiega inoltre che tale dinamica dei prestiti bancari non è una caratteristica solo italiana, ma si registra anche a livello dell'intera Area dell'Euro. Un ulteriore dato positivo riguarda le nuove erogazioni: i finanziamenti alle imprese per un importo fino ad un milione di euro hanno segnato nei primi 10 mesi 2014 un incremento su base annua di +0,2%. Mentre le nuove erogazioni per l'acquisto di immobili nei primi dieci mesi del 2014 hanno registrato un incremento annuo del +30%.
Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, a novembre di quest'anno i prestiti complessivi all'economia sono passati da 1.673 a 1.813,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.419 miliardi di euro. L'Abi rileva anche che sempre a novembre l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche che operano in Italia (1.813,3 miliardi di euro) è superiore di oltre 104,5 miliardi, all'ammontare della raccolta da clientela (1.708,6 miliardi di euro).
E' da notare poi che diminuisce, su base annua, la raccolta a medio e lungo termine cioè tramite obbligazioni (a novembre 2014 -13,4%, con un calo tendenziale in valore assoluto di oltre 69 miliardi di euro), mentre i depositi aumentano di quasi 44 miliardi rispetto all'anno precedente (+3,6% su base annua).
L'andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a novembre 2014 è scesa di circa 25,3 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (-1,5%), risentendo della dinamica negativa della raccolta a medio e lungo termine.
Dalla fine del 2007, prima dell'inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.708,6 miliardi di euro, segnando un aumento - in valore assoluto - di circa 196 miliardi.
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