mercoledì 18 febbraio 2015

Borsa:Francoforte chiude in rialzo +0,6%

Indice Dax a 10.961 punti

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - La Borsa di Francoforte termina gli scambi in progresso dello 0,60%, con l'indice Dax in rialzo a 10.961 punti.
   
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Spread Btp chiude in calo a 124 punti


Differenziale Grecia a 928 punti


(ANSA) - ROMA, 18 FEB - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco chiude in calo a 124 punti, col tasso sul titolo decennale del Tesoro all'1,61%.
    Il differenziale di rendimento della Grecia si attesta a 928 punti base, col rendimento dei titoli ellenici al 9,66%.
   
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Grecia:Varoufakis,Usa avverte anche Ue

Lo scrive il ministro Finanze greco su Twitter

(ANSA) - ROMA, 18 FEB - "Il segretario del Tesoro Usa mi ha effettivamente detto che un mancato accordo danneggerebbe la Grecia", ma "ha aggiunto che danneggerebbe anche l'Europa. Un avvertimento a entrambe le parti". Lo scrive in un tweet il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis.
   
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Ilva:stop altoforno,4.000 in solidarietà

Dal 19 marzo, resta in manutenzione anche l'Altoforno 1

(ANSA) - TARANTO, 18 FEB - L'Ilva oggi ha comunicato ai sindacati dei metalmeccanici la fermata dal 19 marzo dell'altoforno 5, che garantisce circa il 50% della produzione di ghisa. Lo rende noto la Fim Cisl. Contestualmente resterà chiuso l'altoforno 1, ancora in manutenzione. I contratti di solidarietà andrebbero a toccare oltre 4.000 lavoratori.
   
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Ilva:si ferma Afo5,solidarietà per 4mila

Dal 19 marzo, resta in manutenzione anche l'Afo1

(ANSA) - TARANTO, 18 FEB - L'Ilva oggi ha comunicato ai sindacati dei metalmeccanici la fermata dal 19 marzo dell'Altoforno 5, che garantisce circa il 50% della produzione di ghisa. Lo rende noto la Fim Cisl. Contestualmente resterà chiuso l'Afo1, ancora in manutenzione. I contratti di solidarietà andrebbero a toccare oltre 4mila lavoratori.
    La fermata dell'Afo5 è dovuta ai lavori di adeguamento all'Aia.
    Stesso discorso per l'Afo1, che dovrebbe ripartire l'1 agosto, ma non si esclude un riavvio più celere.
   
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Rcs: da Mondadori offerta per la Libri

Inclusi beni e attività dell'ambito librario del gruppo

(ANSA) - MILANO, 18 FEB - Mondadori ha sottoposto al Cda di Rcs MediaGroup una manifestazione di interesse non vincolante per l'acquisizione di Rcs Libri e dell'ulteriore complesso di beni e attività che costituiscono l'ambito librario del gruppo di via Rizzoli. Il consiglio di Rcs ha fatto sapere di essersi riservato ogni valutazione in merito. Lo hanno annunciato le due società su richiesta Consob.
   
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Petrolio, chiude a Ny a 51,68 dollari

Barile Wti in ribasso del 3,46%

(ANSA) - NEW YORK, 18 FEB - Chiusura in netto calo per il petrolio a New York scambiato a 51,68 dollari al barile (-3,46%).
   
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mercoledì 4 febbraio 2015

Grecia, Tsipras soddisfatto dai colloqui con i vertici Ue, strada giusta

Varoufakis, colloquio fruttuoso con Draghi. Verso eurogruppo straordinario l'11 febbraio
La cancelliera tedesca Angela Merkel incalza sulla Grecia. ''E ora che dica quali sono le sue proposte concrete'', afferma a Berlino. ''La Grecia al momento è sottoposta a un programma, che è stato prolungato fino a fine febbraio. Siamo lieti per questi primi incontri, aspettiamo le proposte e poi possiamo parlare''.

"Non credo che le posizioni degli Stati dell'eurozona nei confronti della Grecia siano differenti nella sostanza". "Ho parlato con il mio collega italiano (Matteo Renzi), sono in contatto con (il presidente francese) Francois Hollande, con cui ho parlato oggi", ha aggiunto la Merkel.
Berlino chiede che Atene prenda le distanze dalle promesse elettorali di Tsipras, scrive l'Apa, citando un documento del governo tedesco svelato da Reuters. Obiettivo è che la Grecia torni alla crescita, ma perché avvenga, l'Eurogruppo ha bisogno di chiare promesse da Atene sul fronte delle riforme, concordate col governo precedente.
Tusk,trovare soluzione accettabile per tutti - "Abbiamo avuto un colloquio franco e aperto su tante questioni di interesse comune: circa l'assistenza finanziaria ho sottolineato la necessità di trovare una soluzione accettabile per tutti gli Stati membri coinvolti nei negoziati". Lo afferma il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dopo l'incontro con Alexis Tsipras. 
Una riunione straordinaria dell'Eurogruppo sulla Grecia potrebbe essere convocata per l'11 febbraio, alla vigilia del vertice europeo in programma a Bruxelles.
 Accoglienza 'calorosa' per Alexis Tsipras a Bruxelles: il neopremier greco è arrivato nella sede della Commissione Ue dove lo attendeva il presidente Jean Claude Juncker che, a favore di telecamere, lo ha prima abbracciato e baciato, e poi lo ha preso per mano sorridendo, con un gesto plateale, accompagnandolo verso i piani superiori. Dopo Juncker, Tsipras vedrà anche il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.
Tsipras si dice "molto ottimista" dopo gli incontri con i presidenti di Commissione, Consiglio e Parlamento europeo a Bruxelles. "Non abbiamo ancora un accordo ma stiamo andando nella giusta direzione" afferma in un punto stampa con Martin Schulz.

"Abbiamo la volontà di lavorare per un accordo reciprocamente accettabile" e "siamo pronti a negoziare". Dice Tsipras puntualizzando che " il nostro obiettivo è che siano rispettate la sovranità e il mandato che abbiamo ricevuto, allo stesso tempo noi rispetteremo le regole".
VAROUFAKIS CHIEDE SOSTEGNO BCE, BERLINO IMITI PIANO-MARSHALL


Col presidente della Bce Mario Draghi c'è stato un "colloquio fruttuoso". Lo ha detto ai giornalisti il ministro dell'economia greco, Yanis Varoufakis, dopo l'incontro a Francoforte col numero uno dell'Istituto centrale, secondo quanto riferisce Bloomberg.

"La Bce dovrebbe sostenere le nostre banche, in modo che noi con i nostri titoli di Stato di breve periodo possiamo sopravvivere". Così Varoufakis a die Zeit. Secondo Varoufakis questa "non sarebbe una soluzione duratura", perché il governo greco conta di aver risolto entro "inizio giugno".

"Noi possiamo ridurre il carico del debito anche senza manometterne l'ammontare. La mia proposta è che "l'ammontare degli interessi sia ancorato alla crescita". Il ministro delle finanze greco fornisce un'alternativa al taglio del debito.

"Io immagino un piano-Merkel, sull'esempio del piano Marshall". "La Germania userebbe la sua forza per unire l'Europa", aggiunge Varoufakis, sottolineando che "questa sarebbe una meravigliosa eredità della cancelliera tedesca".
Alla constatazione che Merkel ritenga di avercelo già un piano, Varoufakis replica: "Che piano è? Un'Europa nella quale noi riceviamo dei crediti che non potremo mai ripagare? Gli Usa all'epoca hanno condonato la maggior parte dei debiti alla Germania". "La Germania è il paese più potente dell'Europa - aggiunge -. Credo che l'Ue trarrebbe beneficio se si sentisse egemone. Ma chi è egemone deve assumersi responsabilità per gli altri. Questa era l'impostazione degli Usa dopo la seconda guerra mondiale".

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Fitch, outlook crescita Italia breve termine è fragile

Con rapida elezione Mattarella il governo si concentrerà sulle riforme
La rapida elezione del nuovo presidente della Repubblica Mattarella dovrebbe permettere al governo italiano e al parlamento di concentrarsi sulle riforme istituzionali ed economiche. E' quanto scrive Fitch in una nota, sottolinendo però che le "deboli prospettive di crescita pesano sul rating" e l'outlook nel breve termine "è fragile".
   
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Grecia: odissea della crisi, da conti truccati a Tsipras

Cinque anni sul filo, dall'allarme sul debito al commissariamento della Troika
Cinque anni di crisi che hanno portato Atene più volte sull'orlo del baratro. Sono quelli vissuti dalla fine del 2009 ad oggi dalla Grecia e da tutta l'Europa, coinvolta direttamente dalle vicissitudini del Paese. Ecco una cronistoria fino all'eclatante vittoria di Alexis Tsipras.

    2009, LA BOLLA SCOPPIA, SCOPERTI I CONTI TRUCCATI: il partito socialista Pasok vince le elezioni. Emergono differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici: il deficit/pil è al 12%, il doppio del previsto. A fine dicembre arrivano i primi sacrifici del governo Papandreou: un piano triennale di risanamento che prevede un deficit al 2,8% nel 2012 grazie a riduzioni della spesa, lotta all'evasione e nuove tasse. I salari pubblici vengono congelati per tutto il 2010, viene aumentata l'età pensionabile.

    2010, GRECIA DIVENTA CASO INTERNAZIONALE: Le agenzie di rating iniziano a tagliare il loro giudizio su Atene. I tassi salgono rapidamente. Il Fmi decide di inviare una missione ad Atene in vista di un possibile prestito. Pochi giorni dopo Bruxelles decide di insediare in modo permanente un tecnico di Eurostat nel board dell'istituto di statistica greco. Si diffondono i timori di una crisi del debito per tutti i Paesi periferici dell'Eurozona. Dopo settimane di polemiche e indiscrezioni, in particolare sul ruolo del Fmi, Francia e Germania trovano un accordo sul piano di aiuti, su cui ottengono l'ok da parte di tutta Eurolandia: l'intesa prevede prestiti bilaterali con un contributo del Fondo.

    2 MAGGIO 2010, LA SVOLTA DEGLI AIUTI: Atene annuncia una terapia shock da 30 miliardi, praticamente un settimo del Pil del paese (addio a 13/a e 14/a, Iva al 23%, +10% per tasse su carburanti, alcolici e sigarette) e l'Eurogruppo dà il via libera al meccanismo di sostegno finanziario da 110 miliardi di euro.

    2011, IL DRAMMA DI ATENE: La situazione non migliora: Moody's, S&P's e Fitch tagliano ulteriormente il rating della Grecia portandolo a Caa1 (insolvente), a CCC (debito altamente speculativo) e a CCC (vulnerabile). Il governo è costretto a nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Ue e del Fmi. Ma non basta: il nuovo piano di austerità impone tagli per 28 miliardi di euro entro il 2015. Solo allora l'Unione Europea dà il via libera alle ulteriori tranche di aiuti. Il 25 luglio 2011 Moody's taglia il rating greco di altri tre livelli portandolo da Caa1 a Ca, dando per certo il default della nazione. Nel settembre 2011 il governo greco vara un'ulteriore manovra tassando gli immobili, tagliando ulteriormente le pensioni, mettendo in mobilità 30.000 dipendenti statali.

    ARRIVA LA TROIKA: Il Paese viene commissariato da Ue, Bce e Fmi. L'Europa attiva il fondo salva-Stati garantendo alla Grecia ulteriore ossigeno economico. Ma la crisi si avvita. La disoccupazione balza alle stelle, il Pil sprofonda. Scoppia la protesta di piazza che sfocia in guerriglia nel centro di Atene.
    Papandreu si dimette pianificando le elezioni per la primavera 2012.

    2012, ANCORA AIUTI MA SCATTA HAIRCUT: L'Eurogruppo dà il via libera a nuovi aiuti per 130 miliardi rimandando un default altrimenti inevitabile. Ma a marzo scatta anche l'haircut del debito. La Grecia non ce la fa e i detentori di debito ellenico si vedono ridurre il valore nominale dei titoli del 50%, con un allungamento della scadenza. A fine anno il Tesoro riesce in una operazione di buy back che riduce il debito di 30 miliardi.

    CRESCE ANTIEUROPEISMO: Dal 2012 a guidare la Grecia è Antonis Samaras, di Nea Democratia. Il rapporto del governo è di collaborazione con l'Ue, ma quello del popolo greco è di antieuropeismo e di rigetto della Troika. Il Paese è allo stremo. Crescono le ali estreme della politica: Alba dorata a destra, Syriza a sinistra, entrambe contrarie a pagare il debito. Si parla sempre più insistentemente di uscita dall'euro.

    2015, VINCE TSIPRAS, PARTE SFIDA A UE: Alexis Tsipras è il nuovo eroe della politica greca e come Davide sfida immediatamente Golia. Parte per un tour in Europa per convincere Bruxelles e Francoforte a ridefinire il debito greco.
   
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Grecia: odissea della crisi, da conti truccati a Tsipras

Cinque anni sul filo, dall'allarme sul debito al commissariamento della Troika
Cinque anni di crisi che hanno portato Atene più volte sull'orlo del baratro. Sono quelli vissuti dalla fine del 2009 ad oggi dalla Grecia e da tutta l'Europa, coinvolta direttamente dalle vicissitudini del Paese. Ecco una cronistoria fino all'eclatante vittoria di Alexis Tsipras.

    2009, LA BOLLA SCOPPIA, SCOPERTI I CONTI TRUCCATI: il partito socialista Pasok vince le elezioni. Emergono differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici: il deficit/pil è al 12%, il doppio del previsto. A fine dicembre arrivano i primi sacrifici del governo Papandreou: un piano triennale di risanamento che prevede un deficit al 2,8% nel 2012 grazie a riduzioni della spesa, lotta all'evasione e nuove tasse. I salari pubblici vengono congelati per tutto il 2010, viene aumentata l'età pensionabile.

    2010, GRECIA DIVENTA CASO INTERNAZIONALE: Le agenzie di rating iniziano a tagliare il loro giudizio su Atene. I tassi salgono rapidamente. Il Fmi decide di inviare una missione ad Atene in vista di un possibile prestito. Pochi giorni dopo Bruxelles decide di insediare in modo permanente un tecnico di Eurostat nel board dell'istituto di statistica greco. Si diffondono i timori di una crisi del debito per tutti i Paesi periferici dell'Eurozona. Dopo settimane di polemiche e indiscrezioni, in particolare sul ruolo del Fmi, Francia e Germania trovano un accordo sul piano di aiuti, su cui ottengono l'ok da parte di tutta Eurolandia: l'intesa prevede prestiti bilaterali con un contributo del Fondo.

    2 MAGGIO 2010, LA SVOLTA DEGLI AIUTI: Atene annuncia una terapia shock da 30 miliardi, praticamente un settimo del Pil del paese (addio a 13/a e 14/a, Iva al 23%, +10% per tasse su carburanti, alcolici e sigarette) e l'Eurogruppo dà il via libera al meccanismo di sostegno finanziario da 110 miliardi di euro.

    2011, IL DRAMMA DI ATENE: La situazione non migliora: Moody's, S&P's e Fitch tagliano ulteriormente il rating della Grecia portandolo a Caa1 (insolvente), a CCC (debito altamente speculativo) e a CCC (vulnerabile). Il governo è costretto a nuovi tagli per 6,5 miliardi di euro e nuove privatizzazioni al fine di ottenere nuovi prestiti da parte dell'Ue e del Fmi. Ma non basta: il nuovo piano di austerità impone tagli per 28 miliardi di euro entro il 2015. Solo allora l'Unione Europea dà il via libera alle ulteriori tranche di aiuti. Il 25 luglio 2011 Moody's taglia il rating greco di altri tre livelli portandolo da Caa1 a Ca, dando per certo il default della nazione. Nel settembre 2011 il governo greco vara un'ulteriore manovra tassando gli immobili, tagliando ulteriormente le pensioni, mettendo in mobilità 30.000 dipendenti statali.

    ARRIVA LA TROIKA: Il Paese viene commissariato da Ue, Bce e Fmi. L'Europa attiva il fondo salva-Stati garantendo alla Grecia ulteriore ossigeno economico. Ma la crisi si avvita. La disoccupazione balza alle stelle, il Pil sprofonda. Scoppia la protesta di piazza che sfocia in guerriglia nel centro di Atene.
    Papandreu si dimette pianificando le elezioni per la primavera 2012.

    2012, ANCORA AIUTI MA SCATTA HAIRCUT: L'Eurogruppo dà il via libera a nuovi aiuti per 130 miliardi rimandando un default altrimenti inevitabile. Ma a marzo scatta anche l'haircut del debito. La Grecia non ce la fa e i detentori di debito ellenico si vedono ridurre il valore nominale dei titoli del 50%, con un allungamento della scadenza. A fine anno il Tesoro riesce in una operazione di buy back che riduce il debito di 30 miliardi.

    CRESCE ANTIEUROPEISMO: Dal 2012 a guidare la Grecia è Antonis Samaras, di Nea Democratia. Il rapporto del governo è di collaborazione con l'Ue, ma quello del popolo greco è di antieuropeismo e di rigetto della Troika. Il Paese è allo stremo. Crescono le ali estreme della politica: Alba dorata a destra, Syriza a sinistra, entrambe contrarie a pagare il debito. Si parla sempre più insistentemente di uscita dall'euro.

    2015, VINCE TSIPRAS, PARTE SFIDA A UE: Alexis Tsipras è il nuovo eroe della politica greca e come Davide sfida immediatamente Golia. Parte per un tour in Europa per convincere Bruxelles e Francoforte a ridefinire il debito greco.
   
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