venerdì 10 agosto 2018

Crollo lira, Erdogan: 'Turchia non perderà guerra economica'

Preoccupazioni per Bbva, Unicredit e Bnp

La crisi della Turchia spaventa i mercati con effetti sullo spread e l'euro mentre calano anche le Borse, con ribassi specialmente sui titoli delle banche. Ma il presidente turco Racep Tayyip Erdogan, parlando durante una visita alla città settentrionale di Bayburt ad un gruppo di fedeli musulmani, ha detto che il governo turco "non perderà la guerra economica".
Erdogan invita alla calma dopo il crollo della lira turca, arrivata a perdere fino al 13,5% sul dollaro, e sollecita la popolazione a cambiare la moneta straniera in quella locale.
La Borsa di Istanbul ha recuperato sul finale di seduta e ha chiuso in perdita del 2,3%, dopo essere scesa anche dell'8,8%. La lira turca è scesa del 16% a 6,6 contro il dollaro. 
Chiusura in rosso per Piazza Affari, nell'ultima seduta della settimana. L'indice Ftse Mib ha ultimato le contrattazioni in perdita del 2,51% a 21.090 punti.

''Ho appena autorizzato un raddoppio dei dazi sull'acciaio e l'alluminio della Turchia in quanto la loro valuta, la lira turca, e' in rapido calo nei confronti di un dollaro molto forte. I dazi sull'alluminio saranno ora al 20% e quelli sull'acciaio al 50%. I nostri rapporti con la Turchia non sono buoni al momento''. Lo afferma in un tweet, il presidente americano Donald Trump. 
I bond sovrani della Turchia segnano nuovi massimi di rendimento, con il decennale denominato in lira volato al 20,58%, segnando un balzo stamani di 84 punti base. Alta tensione anche sui bond denominati in dollari, con il rendimento dei titoli ottobre 2029 balzato di 25 punti base al 7,92%, secondo dati Bloomberg. Altro segnale dei timori degli investitori per la situazione della Turchia sono i credit-default swap, i contratti derivati che fungono da 'assicurazione' per il rischio d'insolvenza: quello a cinque anni è volato a 400 punti base, ai massimi dal 2009. Una situazione che fa temere ad alcuni un possibile contagio ad altri mercati emergenti, ugualmente colpiti dalla fine di un decennio in cui le banche centrali, e in particolare la Fed, hanno inondato i mercati globali di liquidità a bassissimo costo: l'indice Msci che monitora le valute emergenti segna il calo più forte in quasi due mesi, quello relativo alle Borse -0,9%.
La Russia prende contromisure per sostenere il rublo. La crisi della Turchia riverbera anche a Mosca, dove la banca centrale, allo scopo di sostenere le quotazioni del rublo, ha tagliato stamani l'ammontare di valuta estera che acquista regolarmente per proteggere l'economia dalle fluttuazioni del prezzo del petrolio. Il rublo ha così recuperato terreno a 66,8575 dollari dopo aver toccato i 67 dollari stamani, il minimo dal giugno 2016.
BCE PREOCCUPATA PER LE BANCHE La vigilanza è preoccupata per il contagio della crisi economica e monetaria turca sulle banche europee. Lo scrive l'Ft che cita come le più esposte l'italiana Unicredit, la spagnola Bbva e la francese Bnp Paribas. Secondo il quotidiano la situazione non sarebbe ancora critica ma viene monitorata da vicino. Quest'anno la moneta turca ha perso un terzo del suo valore a causa delle politiche del presidente Erdogan, in aperto contrasto con i paesi occidentali (si parla di sanzioni dagli Usa) e che ha ridotto, dopo la vittoria elettorale di giugno, ancor più l'autonomia della banca centrale impedendo una stretta monetaria giudicata necessaria in uno scenario mondiale di tassi in rialzo. Anche i dicasteri economici sono stati posti sotto stretto controllo del presidente aumentando così i timori degli investitori.
LIRA AFFONDA, -13% Non si arresta il crollo della lira turca che, in avvio di contrattazioni, è arrivata a perdere fino al 13,5% sul dollaro, secondo quanto riporta Bloomberg. La valuta di Ankara, sotto attacco per via dei timori sulle politiche economiche del Paese, è arrivata a scambiare fino a 6,3 sul biglietto verde per poi recuperare un po' di terreno e ora tratta a 5,81.  La Lira turca segna l'ennesimo minimo record a 6,24 contro il dollaro, in calo del 7%.
EFFETTO ANCHE SU EURO I timori di un contagio alle banche e al sistema finanziario europei (oltre che agli investimenti nel paese) della crisi turca indebolisce l'euro in avvio di giornata. L'euro scende ai minimi dal luglio 2017, segnando 1,1432 contro il dollaro da 1,1527 di ieri prima di recuperare parzialmente terreno a 1,1454. 
   
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