martedì 1 ottobre 2019

L'Asia schiaccia l'euro a 1,08. La Cina avverte: è pericoloso staccarsi da noi


E' cominciata la settimana di celebrazioni per il 70° della Repubblica popolare cinese. Tokyo sale (+0,6%) grazie allo yen debole, Gli investitori vendono ancora oro e T bond. Futures su Wall Street +0,5%
di Elena Dal Maso
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Xi Jinping
Oggi prende il via la settimana di celebrazioni dei 70 anni della Repubblica popolare cinese. Le borse sono quindi chiuse per 5 giorni, fino a lunedì prossimo compreso. L'Asia, nel frattempo, compra azioni, con Tokyo che oggi chiude a +0,66% a 21.885,24 punti, mentre l'oro continua a cedere il passo e perde un altro 0,2% a 1.469 dollari l'oncia. Invece il petrolio Wti americano recupera una parte delle perdite registrate ieri a Wall Street e sale dello 0,89% a 54,54 dollari il barile.
L'euro viene messo ancora sotto pressione e oggi in Asia sfonda al ribasso la soglia di 1,09 e si porta a 1,089 dollari in un movimento di rafforzamento generale del biglietto verde, che vede lo yen cedere lo 0,15% a 108,24, mentre la sterlina risulta stabile a 1,229. Il rendimento del T bond decennale vede il rendimento salire dall'1,675% all'1,70% e quindi il prezzo sta scendendo. Intanto i futures su Wall Street sono positivi per lo 0,5%.
Oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, ha spiegato in conferenza stampa che il Tesoro degli Stati Uniti ha risposto a Pechino di non avere progetti "in questo momento" per bloccare le quotazioni delle società cinesi a Wall Street. La precisione è arrivata dopo che Bloomberg e Reuters negli ultimi giorni hanno riportato, in base a diverse fonti, che Washington sta progettando un blocco delle ipo cinesi a negli Usa per motivi di sicurezza tecnologica del Paese. Gli stessi motivi usati quando gli Usa hanno chiesto al Canada lo scorso dicembre di arrestare Meng Wanzhou, il cfo di Huawei.
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"Esercitare grande pressione e cercare lo scollamento forzato (decoupling) tra Cina e Stati Uniti danneggerà gli interessi delle società, dei cinesi e degli americani, darà luogo a scossoni nei mercati finanziari e comprometterà il commercio globale e la crescita economica complessiva", ha aggiunto Geng. Il portavoce ha, quindi, sottolineato che sperava che gli Stati Uniti avessero un "atteggiamento costruttivo".
Sempre secondo Reuters e Bloomberg, il blocco delle ipo farebbe parte di un progetto più ampio per limitare gli investimenti dei gruppi americani nelle società cinesi in generale. Di qui la risposta di Pechino. Ieri sera il consigliere commerciale della Casa Bianca, Peter Navarro, ha tuttavia respinto le indiscrezioni definendole "notizie false".
Gli investitori in Asia, però, sperano che l'avvicinarsi delle elezioni americane a novembre 2020 e il processo di impeachment avviato dai Democratici contro il presidente Usa, Donald Trump, spingano quest'ultimo a una forma di accordo anche minimo con la Cina. Il rischio, al contrario, sarebbe di spingere il mondo in recessione. (riproduzione riservata)
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