I trader non si lasciano scappare l’ondata di emissioni a prezzo contenuto. Trend in controtendenza con quanto accade sul fronte azionario e delle valute che hanno accusato una forte contrazione nell'ultimo trimestre a causa delle tensioni tra Usa e Cina
di Mara Monti
2' di lettura
Gli emittenti sovrani dei mercati emergenti stanno tornando a mostrarsi particolarmente attivi sui mercati internazionali del debito dal momento che le banche centrali stanno riducendo i tassi di interesse e gli investitori sono alla ricerca di rendimenti. Un trend in controtendenza con quanto sta accadendo sul fronte azionario e delle valute che hanno accusato una forte contrazione nell'ultimo trimestre a causa delle tensioni tra Usa e Cina: alla vigilia dei 70 anni della Repubblica popolare cinese, il presidente degli Stati Uniti Trump ha minacciato di de-listare le società cinesi quotate a Wall Street. L'indice trimestrale Msci dei paesi emergenti è arretrato per la prima volta dallo scorso dicembre, mentre tra le valute il peso argentino, il real brasiliano, il peso colombiano e il rand sudafricano hanno subito le peggiori performance, secondo i dati di Reuters.
In questo contesto arriva la decisione del Sudafrica di vendere Eurobond per la prima volta dallo scorso maggio, decisione che segue quella simile del Kazakistan, Pakistan e Abu Dhabi. Una nuova ondata di obbligazioni che segue una stasi durata più di 6 mesi durante la quale i rendimenti dei titoli americani sono saliti in attesa della decisione della Federal Reserve di alzare i tassi di interesse.
Al contrario, le banche centrali di molti paesi emergenti nel frattempo hanno allentato la politica monetaria come nel caso della Banca centrale della Turchia che ha ridotto di 750 punti base il tasso di riferimento portandolo al 16,5%, l'India con una riduzione di 110 punti base al 5,4 per cento. In riduzione anche i tassi della Russia al 6% e del Brasile al 7 per cento.
0 commenti:
Posta un commento