Evitare i licenziamenti senza obbligare le imprese a non licenziare. A distanza di pochi mesi dall'ultimo decreto per l'emergenza il governo si ritrova in pieno scontro con i sindacati sul blocco dei licenziamenti, che divide anche la maggioranza. La soluzione andrà trovata di qui a sabato, quando il Consiglio dei ministri dovrebbe essere chiamato a varare il Documento programmatico di Bilancio che fa da cornice e, probabilmente, anche l'articolato vero e proprio della legge di Bilancio, magari 'salvo intese'. La soluzione, probabilmente, si muoverà sulla falsariga di quella già adottata proprio con il decreto agosto: il divieto di tagliare posti di lavoro dovrebbe rimanere ma strettamente legato alla proroga della Cig Covid che sarà accompagnata dalla proroga degli sgravi dei contributi per chi richiama i dipendenti al lavoro dalla cassa. "Naturalmente chi utilizzerà la cig non potrà licenziare, come già previsto ordinariamente", spiega il viceministro dell'Economia Antonio Misiani.
Cgil, Cisl e Uil sono sugli scudi dopo che il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha espresso una posizione che è comunque maggioritaria tra i partiti che sostengono Conte (con l'esclusione di Leu): non si può continuare per sempre con il blocco generalizzato dei licenziamenti. "Non c'è una data di scadenza, purtroppo, la pandemia non è uno yogurt", ha sottolineato, assicurando che l'esecutivo sta cercando tutti gli strumenti per evitare una emorragia di posti di lavoro. I metalmeccanici, dice la Uilm, sono pronti anche a "sacrificare gli aumenti salariali" nel rinnovo del contratto "a una condizione: nessun licenziamento nei prossimi tre anni".
La situazione è "drammatica", dice la Cisl, mentre la Cgil chiede la proroga "fino a fine emergenza". In realtà la libertà di licenziare, senza nuove norme, potrebbe scattare già da metà novembre per quelle attività che avessero esaurito le settimane di Cig Covid a disposizione (18+18), in particolare per quelle imprese piccole o piccolissime che nell'ordinario non hanno ammortizzatori e che rimarrebbero del tutto scoperte. Ma il governo, in vista della manovra, sta valutando una proroga "retroattiva" degli ammortizzatori di emergenza, in modo da non lasciare nessuno scoperto. Ammortizzatori e aiuti ai settori più in difficoltà assorbiranno una grossa fetta delle risorse della Legge di Bilancio: Conte, prima di volare a Bruxelles, ha dato rassicurazioni a bar e ristoranti in un incontro con la Fipe, e anche per i partiti resta fondamentale continuare a sostenere ristorazione, turismo, cultura e spettacolo ancora più che in affanno.
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