Avvio di settimana con il botto per i mercati azionari del Vecchio continente, spinti con Wall street anche dalla ripresa del prezzo del petrolio e dalle attese del lancio del nuovo pacchetto di stimoli all'economia Usa per fronteggiare l'emergenza Covid: Milano ha chiuso con l'indice Ftse Mib in aumento del 2,47% a 19.160 punti e l'Ftse All share in crescita del 2,31% a quota 20.991.
In Europa Parigi si è mossa sulla stessa linea, Francoforte ha corso del 3,2% mentre Londra si è mantenuta più cauta anche sulle incertezze della Brexit.
Nel paniere principale di Piazza Affari, gran corsa per Amplifon (+6,1%) e Saipem, cresciuta di sei punti percentuali, seguite da Buzzi in aumento del 5,4%. Ma soprattutto sono tornati gli acquisti sulle banche: anche per le ipotesi di aggregazioni nel settore, quasi tutti i titoli del comparto hanno segnato forti rialzi, con Unicredit che ha chiuso in aumento del 5,4% a 7,1 euro. Molto bene anche Banca Generali (+4,6% finale), Mediobanca (+4%) seguita da Generali assicurazioni, in aumento del 3,9% a quota dodici euro. Cauta Banco Bpm (+1,1%) dopo le corse recenti e in calo dello 0,4% Monte dei Paschi.
Tra gli altri titoli, Fca è salita del 3,9%, in linea con il listino generale Eni e Tim (entrambe in rialzo del 2,5%), in calo dello 0,1% Diasorin, ma soprattutto seduta negativa e in chiara controtendenza per Atlantia: dopo l'ultimatum del governo perché la holding dia risposte chiare sull'ingresso di Cdp in Aspi, il titolo ha ceduto l'1,15% finale a 13,36 euro. (ANSA).
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