Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre con un utile netto
pari a 2,6 miliardi, in crescita del 13,2% rispetto a 2,3 miliardi del
primo semestre 2019, che corrisponde all' 86% dei 3 miliardi di euro di
utile netto minimo previsto per l'esercizio 2020 e risulterebbe pari a
circa 3,2 miliardi se si escludono le rettifiche di valore su crediti
pari a circa 880 milioni per i futuri impatti di Covid-19,
principalmente a copertura generica su crediti in bonis. Il risultato è
superiore alsopra del consensus di Bloomberg, pari a 887 milioni e il
titolo vola in Borsa, +4,5%.
Nel secondo trimestre, Intesa
Sanpaolo ha registrato un utile netto pari a 1,4 miliardi di euro, in
crescita rispetto a 1,2 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso.
Il gruppo risultante dall'acquisizione di Ubi Banca prevede dal 2022 un
utile netto non inferiore a 5 miliardi. A fine 2021 sarà reso noto il
nuovo Piano di Impresa, appena lo scenario macroeconomico sarà diventato
più chiaro.
Intesa Sanpaolo e Ubi hanno modelli di business
simili, con "culture e valori aziendali condivisi. Insieme, possiamo
rafforzare un gruppo campione nazionale e leader a livello europeo.
Insieme siamo più forti e insieme abbiamo un maggiore potenziale di
crescita", afferma il ceo di Intesa, Carlo Messina.
martedì 4 agosto 2020
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» Intesa: nel semestre utile sale a 2,6 miliardi Messina, con Ubi più forti e maggiore potenzialità crescita
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