La Banca centrale europea ha dato parere favorevole alla
Delfin di Leonardo Del Vecchio per salire dall'attuale 9,9% di
Mediobanca fino al 20%.
La richiesta della Delfin era stata
inviata tramite Banca d'Italia a fine maggio e Del Vecchio avrebbe
specificato che non intende intervenire sul management, con il mercato
che ha già 'promosso' la richiesta di Del Vecchio. Da fine maggio
infatti il titolo Mediobanca è salito da quota cinque fino all'attuale
livello superiore ai sette euro, con la seduta del 4 agosto che ha
segnato una gran corsa tra fortissimi scambi. La notizia dell'ok della
Bce ha subito mosso il titolo, con Mediobanca che a in Borsa a Milano
cresce di oltre il 2% a 7,4 euro.
Delfin si era rivolta a
Francoforte, dopo 6 mesi di trattative con via Nazionale, per poter
raddoppiare la partecipazione in piazzetta Cuccia da circa il 9,9 fino a
un massimo del 20%, sottolineando di essere interessata a un
investimento finanziario, escludendo di voler presentare una lista per
il rinnovo del Cda alla prossima assemblea del 28 ottobre.
Un
modo per non far preoccupare toppo i soci del patto di consultazione,
che complessivamente controlla il 12,6% e ha oggi come primo azionista
Mediolanum al 3,3%, mentre fuori dal patto c'è il gruppo Bolloré con il
6,7%. Se Del Vecchio salisse in breve all'obiettivo del 14% ipotizzato e
mai smentito, sarebbe comunque il primo azionista, ma non esprimerebbe
nessun rappresentante in consiglio di amministrazione.
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