Il Cda di Atlantia "ha ritenuto di dover individuare anche
soluzioni alternative idonee comunque a giungere ad una separazione tra
la Società ed Autostrade per l'Italia, che diano certezza al mercato,
sia in termini di tempi che di trasparenza, nonché della irrinunciabile
tutela dei diritti di tutti gli investitori e stakeholders coinvolti".
Lo afferma il gruppo spiegando che in particolare il Cda "ha deliberato
la possibilità di procedere: alla vendita tramite un processo
competitivo internazionale - gestito da advisor indipendenti -
dell'intera quota dell'88% detenuta in Autostrade per l'Italia, al quale
potrà partecipare Cdp congiuntamente ad altri Investitori Istituzionali
di suo gradimento, come già ipotizzato nella lettera", oppure "alla
scissione parziale e proporzionale di una quota fino all'88% di
Autostrade per l'Italia mediante creazione di un veicolo beneficiario da
quotare in borsa, creando quindi una public company contendibile". Nel
semestre Atlantia ha registrato una perdita di pertinenza del gruppo
pari a 772 milioni a fronte di un risultato in utile per 594 milioni
nello stesso periodo del 2019. I ricavi operativi sono in calo di 1,89
miliardi, -34%, a 3,714 miliardi. Il margine operativo lordo è in calo
del 63% a 1,3 miliardi. In calo anche gli investimenti operativi: -22% a
633 milioni. (ANSA).
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