"Di solito c'è un forte scostamento temporale tra la progettazione e l'immissione sul mercato delle collezioni. E nei mesi del lockdown si è accumulata merce che non vedrà luce sul mercato perché ormai vecchia e non si è potuto produrre le collezioni successive, o almeno i tempi sono stati brevissimi.
Con il rischio che la crisi si prolunghi in avanti", spiega Montanino. Pesa, poi, dice, "la limitazione dei viaggi, c'è un pezzo del turismo che viene in Italia per fare shopping. Nel 2019 si stima che si attesti tra il 14% e il 15% degli stranieri venuti in Italia. Una fetta importante - rimarca - che mancherà".
Adesso per il capo economista di Cdp si tratta di fare leva sui "punti di forza del settore", che "bisogna mantenere". E, tiene ad evidenziare, sono: "artigianalità, tradizione, innovazione e flessibilità". Un comparto fatto di "aziende piccolissime" ma che ha "un saldo commerciale positivo per 33 miliardi, ovvero 2 punti di Pil, questo al 2019". Quindi, conclude, "ci sono speranze positive". (ANSA).
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