Il Car, il patto di sindacato che riunisce alcuni grandi
azionisti di Ubi Banca, ha deciso di aderire all'Opas lanciata da Intesa
Sanpaolo sull'ex-Popolare.
Una decisione assunta "dopo il parziale riconoscimento - spiegano i grandi azionisti che controllano quasi il 19% di Ubi - del valore economico di Ubi Banca" a seguito del rilancio di Intesa con un premio di 57 centesimi per azione, oltre allo scambio di 17 titoli della banca offerente ogni 10 consegnati.
L'adesione del Car garantisce all'Opas l'intera quota, proiettando Intesa verso l'agevole superamento del 66,7% di capitale di Ubi, necessario per controllarne l'assemblea straordinaria. Con la proroga di due giorni dei tempi per l'adesione disposta dalla Consob, i titoli si sono riallineati in Piazza Affari al valore dell'Opas. Ubi Banca (+7,5%) viene scambiata a 3,55 euro, determinando uno scarto di soli 2 centesimi rispetto al calcolo basato sul prezzo di Intesa (-1,39% a 1,77 euro).
Una decisione assunta "dopo il parziale riconoscimento - spiegano i grandi azionisti che controllano quasi il 19% di Ubi - del valore economico di Ubi Banca" a seguito del rilancio di Intesa con un premio di 57 centesimi per azione, oltre allo scambio di 17 titoli della banca offerente ogni 10 consegnati.
L'adesione del Car garantisce all'Opas l'intera quota, proiettando Intesa verso l'agevole superamento del 66,7% di capitale di Ubi, necessario per controllarne l'assemblea straordinaria. Con la proroga di due giorni dei tempi per l'adesione disposta dalla Consob, i titoli si sono riallineati in Piazza Affari al valore dell'Opas. Ubi Banca (+7,5%) viene scambiata a 3,55 euro, determinando uno scarto di soli 2 centesimi rispetto al calcolo basato sul prezzo di Intesa (-1,39% a 1,77 euro).
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