Prometeia, "ipotizzando una lenta e selettiva rimozione dei blocchi produttivi a partire da inizio maggio" prevede una "contrazione del Pil italiano nel 2020 del 6,5%. Il rimbalzo sarà solo graduale verso l'autunno, portando al +3,3% nel 2021 e al +1,2% nel 2022". "Le politiche della Bce - sottolinea - allenteranno le tensioni sui titoli di Stato nel breve periodo, ma l'intervento fiscale del governo non potrà che essere limitato nel sostenere la domanda. "A fine 2020 il deficit/Pil avrà raggiunto il 6,6% e il debito/Pil il 150%".
Nel frattempo l'emergenza Coronavirus affossa la fiducia di aziende e famiglie. A marzo l'Istat stima "una forte diminuzione" sia dell'indice di fiducia dei consumatori (da 110,9 a 101,0) sia di quello relativo alle imprese (da 97,8 a 81,7). Gli indici toccano, spiega l'Istituto, livelli "particolarmente bassi sia per le imprese sia per i consumatori, portandosi sui valori registrati, rispettivamente, a giugno 2013 e gennaio 2015".
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