venerdì 27 marzo 2020

Borse a picco. Ocse, fare presto, Pil mondo -2% al mese Londra (-5,4%) peggiore, Parigi (-4,2%), Francoforte (-3,6%). Georgieva (Fmi): è chiaro che siamo in recessione


Chiusura in calo per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha perso il 3,15% a 16.822 punti.
Chiusura in rosso per le principali Borse europee, con lo stallo sui 'coronabond' e l'emergenza virus che avanza. La peggiore è stata Londra (-5,45%) a 5.498 ounti, col premier positivo, seguita da Parigi (-4,23%) a 4.351 punti, Francoforte (-3,68%) a 9.632 punti e Madrid (-3,63%) a 6.777 punti.
Lo spread tra il Btp e il Bund archivia la seduta in netto rialzo, a 180 punti base dai 158 di ieri. Il tasso sul Btp a 10 anni del Tesoro si attesta all'1,31%.
S&P conferma il rating AAA della Bce con outlook stabile. La "Bce ha una considerevole flessibilità monetaria e i sui membri dell'area euro hanno, in media, elevati rating. L'outlook è stabile perché riteniamo che l'elevata flessibilità monetaria della Bce e il merito di credito degli stati membri di Eurolandia resterà in vigore almeno per i prossimi due anni", afferma S&P.
Wall Street accentua il calo. Il Dow Jones perde il 4,15% a 21.610,36 punti, il Nasdaq cede il 3,62% a 7.517,54 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno il 3,67% a 2.533,07 punti.
Usa: S&P, è recessione, pil secondo trimestre -12,7% - "La più lunga espansione economica della storia americana è finita. La maggiore economia al mondo è scivolata in recessione". Lo afferma S&P prevedendo una contrazione dell'economia americana più profonda della attese iniziali. Il pil è previsto contrarsi del 2,1% nei primi tre mesi dell'anno e del 12,7% nel secondo trimestre. Il 2020 dovrebbe chiudersi con un pil in calo dell'1,3% rispetto al +1,9% previsto pre-coronavirus.
Ocse, spendere ora o conseguenze tragiche - "I costi elevati per una risposta da parte delle autorità sanitarie pubbliche sono necessari per evitare conseguenze molto più tragiche e un impatto ancora peggiore sulle nostre economie domani": l'allarme sulla risposta allo shock del coronavirus arriva dal segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, secondo cui il rischio sono "milioni di morti e una sanità decimata": serve un'azione "più netta" e "più coordinata" dei governi.  Dispiegare subito il massimo delle risorse contro il coronavirus. Perché le conseguenze economiche, a livello globale, dello shock rischiano di essere altissime. Le stime danno "una perdita del Pil globale di due punti percentuali per ogni mese di misure di contenimento", con il turismo - cui è particolarmente sensibile l'Italia - che rischia un 70%. I modelli dell'Ocse suggeriscono un declino della produzione "fra un quinto e un quarto in molte economie".
Georgieva (Fmi): è chiaro che siamo in recessione - "E' chiaro che siamo entrati in recessione, uguale o peggiore rispetto al 2009. Prevediamo una ripresa nel 2021. Una delle preoccupazioni è una possibile ondata di default", che potrebbe riflettersi sul tessuto sociale. Lo afferma il direttore generale del Fmi, Kristalina Georgieva, sottolineando che il Fmi ha ricevuto le richieste di 80 paesi per fondi per il coronavirus. "Stiamo riscontrando anche problemi nei mercati emergenti, che potrebbero aver bisogno di 2.500 miliardi di dollari" aggiunge Georgieva.
Bce a banche, stop a cedole e buy-back - La Bce ha chiesto alle banche vigilate di non pagare dividendi o riacquistare azioni proprie "durante la pandemia" di coronavirus. "La raccomandazione - si legge in una nota del Supervisory Board - riguarda i dividendi relativi al 2019 e al 2020, almeno fino all'1 ottobre 2020. La Bce si aspetta che le banche continuino a finanziare le famiglie, le piccole imprese e le grandi aziende".
Banche: anche da Bankitalia invito a stop a dividendi - La Banca d'Italia, in linea con quanto deciso dalla Bce, raccomanda a tutte le banche e gruppi bancari rientranti sotto la sua supervisione che almeno fino al primo ottobre 2020 non paghino dividendi, ivi inclusa la distribuzione di riserve, e non assumano alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi per gli esercizi finanziari 2019 e 2020. Via Nazionale raccomanda anche che gli istituti di credito si astengano dal riacquisto di azioni mirante a remunerare gli azionisti.
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