martedì 31 marzo 2020

Coronavirus: Milano accelera, spread rallenta. Netto rialzo tassi in asta Btp


Lo spread fra Btp e Bund rallenta e scende a 191 punti base dai 199 segnati in avvio di giornata. Il rendimento del decennale italiano è calato all'1,44%.

 Il Tesoro ha assegnato tutti i 7,75 miliardi di euro di Btp a 5 e 10 anni offerti in asta ma con tassi in deciso rialzo. Il rendimento medio del Btp quinquennale (13ma tranche) è salito a 0,8% da 0,36% del collocamento di febbraio, quello del Btp decennale agosto 2030 (terza tranche) a 1,48% da 1%, mentre il tasso del decennale aprile 2030 (15ma tranche) è salito a 1,44% da 1,29%. Assegnati anche Ccteu per 750 milioni di euro allo 0,66%.
Piazza Affari resta in territorio ampiamente positivo insieme alle altre Borse europee: dopo i dati dei prezzi al consumo in Italia e dell'inflazione in Europa l'indice Ftse Mib sale del 2,1%, con Londra in aumento di due punti percentuali, Parigi dell'1,6%, Francoforte del 2,4%, Madrid dell'1,7%. In Piazza Affari nel paniere principale, il titoli migliori sono quelli di Eni ed Exor, che salgono di oltre cinque punti percentuali, seguiti da Buzzi (+4,8%), Fca e Saipem (+3,6%) e Leonardo in crescita di tre punti percentuali e mezzo. Intesa recupera il 2% mentre Unicredit sale di un punto. Piatta Pirelli, sempre qualche presa di beneficio su Recordati che scende dell'1,5%.

I prezzi del petrolio rimbalzano in Asia all'indomani dei minimi degli ultimi 18 anni toccati, sulla fiducia delle misure per rilanciare l'economia a livello globale e con l'inatteso rimbalzo del Pmi manifatturiero cinese, salito a marzo a 52: il West Texas Intermediate (Wti) balza del 7,3%, a 21,5 dollari al barile, mentre il Brent guadagna il 3,3%, a 23,5 dollari. Lunedì, a New York, il Wti ha raggiunto i valori più bassi dal 2002, scivolando sia pur brevemente sotto quota 20 dollari.

Mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico in direzioni diverse dopo l'indice Pmi manifatturiero di marzo della Cina passato a 52 dai minimi storici segnati a gennaio-febbraio per il blocco anti Covid-19. Tokyo segna infatti un calo di un punto percentuale con il Nikkei 225 ma del doppio con indici diversi, mentre le altre Borse si sono mosse in ordine sparso. Il Pmi cinese, molto atteso per valutare l'uscita dall'emergenza sul piano economico, ha battuto le attese degli analisti, ma è stato spinto delle misure straordinarie di sostegno lanciate da Pechino e 'raffreddato' dall'ufficio statistico cinese che ha spiegato come testimoni solo la ripresa del lavoro e non il ritorno all'attività normale. Così Shanghai e Shenzhen si avviano alla chiusura in frazionale rialzo, mentre Sidney ha segnato un calo finale del 2% e Seul un aumento dell'1,8% con un buon andamento dell'hi tech. In deciso rialzo Singapore e Mumbai nel finale, incerti i futures sull'avvio dei listini europei.
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