controlli all'interno di Schengen non potranno impedire il terrorismo e la crescita dell'estremismo, e l'unica vera soluzione è proteggere le frontiere esterne dell'Ue, ma anche armonizzare la politica dei visti con Paesi terzi della Bosnia e della Serbia con quella dell'Ue.
Lo ha affermato il primo ministro croato Andrej Plenković in un'intervista alla televisione France 24, ripresa dalla stampa di Zagabria, con riferimento alla parziale reintroduzione dei controlli al confine sloveno-croato, deciso da Lubiana la settimana scorsa. "Lubiana ha in sostanza solo seguito la decisione italiana di introdurre i controlli ai confini con la Slovenia, mentre anche altri Paesi come Francia, Germania e Austria sfruttano la possibilità di sospendere Schengen", ha detto. "Si tratta di un segnale all'opinione pubblica e ai cittadini di questi Paesi - ha spiegato Plenković - che i governi si preoccupano della sicurezza, ma non credo che i controlli potranno prevenire un rischio terroristico o la crescita dell'estremismo". Una soluzione più concreta, secondo il premier croato, sarebbe rafforzare la cooperazione tra le polizie e cercare di scambiare più informazioni per proteggere i veri confini esterni dell'Unione europea".
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