lunedì 30 ottobre 2023

Messina, Intesa protagonista contro diseguaglianze

 

Intesa Sanpaolo rivendica un ruolo da protagonista nella lotta alle diseguaglianze, forte della decisione di destinare 1,5 miliardi di euro nel quinquennio per promuovere una società più equa e inclusiva. E lo fa proprio nella giornata che la banca dedica al sociale, con l'incontro 'Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo", organizzato da Intesa a Brescia.

Siamo la più grande fondazione che opera in Italia", "un'istituzione del nostro Paese, tra le più importanti che l'Italia ha e di cui dovremmo vantarci", afferma l'amministratore delegato Carlo Messina, ricordando come l'impegno sociale della prima banca italiana si aggiunga al contributo "incomparabile", secondo solo alla Bce, nella sottoscrizione dei Btp, ai 500 miliardi di finanziamenti, pari a un terzo del Pil, erogati a famiglie e imprese e alla gestione di 1.200 miliardi di risparmi privati. 

L'impegno nel sociale, pari a 300 milioni all'anno fino al 2027 (200 di contributi e 100 per i costi di struttura), giustifica la scelta - comunicata contestualmente - di non pagare la tassa sugli extraprofitti, pari a 828 milioni di euro, mettendo a riserva, come consentito dal governo, un ammontare pari a 2,5 volte il suo importo. Mi sembra la soluzione più corretta" per una banca che "già mette a disposizione della comunità un miliardo e mezzo", afferma Messina.

Credo che la valutazione di quello che fa la banca particolarmente nella lotta alle disuguaglianze e per il sociale - rimarca - debba essere guardato con attenzione molto significativa da tutti nel nostro Paese" e "inviterei a non banalizzare quando si parla di soggetti che", come Intesa, "sono delle istituzioni".

Ma l’investimento di 1,5 miliardi in 5 anni non è stata l’unica novità emersa durante l'incontro 'Nessuno escluso. Crescere insieme in un Paese più equo", organizzato da Intesa proprio a Brescia, dove avrà sede una apposita divisione, 'Intesa Sanpaolo per il sociale', composta da un migliaio di persone. Una scelta non casuale che vuole rappresentare, oltre a un premio per uno dei territori di elezione della banca, un riconoscimento al presidente emerito, Giovanni Bazoli, che ha plasmato Ca' de Sass con la sua visione di un sistema bancario orientato al progresso sociale e non solo al profitto.

Promuovere il principio di eguaglianza, ha ricordato il professore bresciano nel suo intervento, "è un compito che impegna senza distinzione operatori pubblici e privati, no profit e for profit, e quindi a maggior ragione con il concorso delle banche", "una condizione imprescindibile perché viva e si consolidi la nostra fragile democrazia". Mentre Papa Francesco, in un messaggio scritto, ha espresso l'auspicio che il dibattito promosso da Intesa contribuisca "concretamente a disegnare un modello di sviluppo in grado di generare soluzioni nuove, più inclusive e sostenibili a sostegno dell'economia reale, aiutando gli individui e le comunità a realizzare le loro aspirazioni più profonde e il bene comune universale".

L'impegno di Ca' de Sass parte dall'attenzione ai suoi 100 mila dipendenti. "Fino a quando rimarrò amministratore delegato, e la mia intenzione è di rimanerlo per molto tempo", nessuno perderà il posto "perché la banca si sviluppa in tecnologia", assicura Messina. Che annuncia anche l'anticipo già in questo trimestre degli incrementi retributivi, in media 435 euro mensili, che  sindacati stanno negoziando l'Abi e il ripristino della base piena di calcolo del Tfr. In una condizione di forte redditività per l'azienda - ha detto - io mi vergogno a guardare le mie persone se non garantisco loro aumenti di stipendio".

Messina è intervenuto anche sulla situazione economica del Paese, per il quale non vede "in nessun modo una recessione" né quest'anno né il prossimo, ma una crescita del Pil "tra lo 0,5% e l'1,2%". Mentre lo spread, per essere rappresentativo dei fondamentali del Paese", dovrebbe collocarsi "tra 100 e 150 punti base" e non agli attuali livelli, frutto dell'attesa del mercato di emissioni significative" nel 2024. Nel momento in cui il governo riuscirà ad accelerare la crescita del nostro Paese lo spread tenderà a convergere verso valori più bassi", ha assicurato. Quanto alla manovra è "equilibrata" e il governo, pur dovendo fare i conti con i "vincoli di bilancio" del nostro Paese, ha dimostrato "un atteggiamento di grande serietà”.

Tra gli interventi sul palco di Brescia, quello di Emma Marcegaglia, presidente e ad della holding di famiglia, che ha evidenziato come “l’impresa oggi non può più avere solo una mission aziendale, né solo il compito di creare e distribuire ricchezza, ma si deve porre anche l’obiettivo di come rispondere, in maniera il più efficiente e competitiva possibile, ai bisogni sociali delle comunità”, mentre il professor Gian Carlo Blangiardo ha messo in guardia un Paese dove “se perderemo 13 milioni di abitanti entro il 2080, come dice l’Istat, non saremo più un grande Paese” e “Serve rilanciare la natalità, governare l’immigrazione e affrontare la questione dei “diversamente giovani”.Brescia

ANSAcom

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