
Dall'indagine emerge, inoltre, come restino sospesi tra discontinuità lavorativa e basse retribuzioni. Completati gli studi, nei cinque anni successivi soltanto poco più di uno su tre (il 37,2%) può contare su un lavoro stabile, il 26% è un precario con contratto a termine ed un quarto degli under-35 (il 23,7%) risulta disoccupato, mentre il restante 13,1% è uno studente-lavoratore.
"Nel nostro Paese, la discontinuità lavorativa è arrivata a rappresentare una condizione strutturale del mercato del lavoro e il fenomeno della precarizzazione, destinato ad aumentare alla luce della crisi post pandemica, investe inevitabilmente la qualità della vita con conseguenze significative sulla dimensione retributiva dei nostri giovani, anche a causa di un sistema pensionistico messo a rischio dalle passate generazioni", afferma la presidente del Cng, Maria Cristina Pisani.Redazione ANSAROMA

















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