
Anche Confindustria guarda, e con fiducia, alla "nuova stagione" che si è aperta dopo "il Conte due", dopo "un governo che aveva un sentimento dichiarato anti industriale". Oggi il premier Mario Draghi "ha ben presente cosa va fatto", dice il leader degli industriali, Carlo Bonomi, che avverte: "Qui c'è un nodo politico", quello di capire "se i partiti hanno ben presente cosa deve essere fatto e quale delega danno al Presidente del Consiglio. Perché se su ogni argomento è una discussione, una mediazione, questo Paese avrà grandi difficoltà".
Dal fronte politico il leader del Pd, Enrico Letta, invoca "un grande patto per il lavoro, con detassazione per i nuovi assunti e decontribuzione per nuove attività". E l'ex premier Giuseppe Conte fa sponda alla richiesta più urgente dei sindacati: "l blocco dei licenziamenti è una misura assolutamente necessaria per assicurare la tenuta dell'intero sistema sociale ed economico. Va graduato in base all'andamento effettivo del piano vaccinazioni e ai segnali di ripresa".
Andrea Orlando, non esita a definire "grave" la situazione della crisi e del suo impatto sull'occupazione, e preannuncia una strategia basata su misure di sostegno mirate, tarate sulle diverse esigenze di settori e territori colpiti in modo diverso dalla crisi. Alla cerimonia del Primo Maggio al Quirinale il ministro del Lavoro ha garantito il "massimo sforzo" del Governo sul fronte del lavoro, avvertendo: ""Quando manca o è iniquo o indegno, la democrazia è più debole ed esposta, preda della sfiducia e della rabbia sociale". I sindacati hanno apprezzato le parole del Capo dello Stato, Sergio Mattarella: "Sarà il lavoro a portare fuori il Paese da questa emergenza".Di Paolo RubinoROMA

















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