
L'economia americana nel mese di marzo ha perso 701.000 posti di lavoro, ben oltre le attese. Il tasso di disoccupazione risale al 4,4% dal 3,5% di febbraio.
Il dato di marzo, che non tiene ancora conto dei 10 milioni di americani che nelle ultime due settimane hanno fatto richiesta di sussidi di disoccupazione, apre uno scenario inquietante: quello di una emorragia di posti di lavoro che potrebbe portare nel 2020 il tasso di disoccupazione Usa ben oltre il 10% stimato dalle autorita' federali come conseguenza della pandemia del coronavirus.
Il dato di marzo sull'andamento del mercato del lavoro statunitense, che indica un'emorragia di 701.000 posti, e' il peggiore dal maggio del 2009, quando fu raggiunto il picco della disoccupazione in seguito alla crisi finanziaria e alla recessione che ne consegui'. E' anche il primo declino nella crescita dell'occupazione Usa dal settembre 2010, quando al termine della crisi parti' una striscia positiva mai interrottasi fino ad oggi.
Wall Street affonda sotto il peso dei dati shock sull'andamento del mercato del lavoro a marzo. Quando mancano tre ore e mezza alla conclusione della giornata di contrattazioni il Dow Jones perde il 2,20%, il Nasdaq l'1,91% e l'indice S&P500 il 2,03%.
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