venerdì 3 aprile 2020

Oltre 100 'big' Borse Ue non si spartiranno i dividendi Borsa: Milano chiude in forte ribasso, Fte Mib -2,6%


Cedola congelata da oltre 100 big Borse Ue - Il coronavirus continua a far saltare le cedole delle grandi società quotate europee. Sono oltre 100 le aziende che fanno parte dell'indice Stoxx 600, quello dei titoli a maggiore capitalizzazione, che ad oggi hanno deciso di rinviare o annullare i dividendi, secondo i dati raccolti da Bloomberg. Un congelamento dettato dal timore degli effetti economici del coronavirus o dalla pressione delle authority o dei governi, che chiedono di non destinare liquidità preziosa per l'economia alla remunerazione degli azionisti.
Seduta ampiamente negativa per Piazza Affari: con l'abituale forte corrente di vendite negli ultimi minuti dell'ultima giornata della settimana, l'indice Ftse Mib ha concluso in calo del 2,67%. Giornata debole per mercati azionari del Vecchio continente: Londra ha concluso in ribasso dell'1,21%, con Parigi in calo dell'1,57%, mentre Francoforte ha provato a tenere con una discesa finale dello 0,47%.

Lo spread tra Btp e Bund chiude la settimana in rialzo a 199 punti base dai 190 punti di giovedì. Il rendimento del titolo a 10 anni del Tesoro sale all'1,54%.
Aie, ipotesi taglio 10 mln barili è insufficiente - L'ipotesi di un taglio della produzione di greggio di 10 milioni di barili al giorno non è sufficiente per stabilizzare il mercato petrolifero e arginare la discesa delle quotazioni. Lo afferma il responsabile dell'Agenzia internazionale per l'energia (Aie) Fatih Birol, in una intervista ripresa da Bloomberg, dopo che ieri il presidente Usa Donald Trump ha spiazzato il mercato con un tweet in cui ventilava un taglio della produzione di circa 10 milioni di barili da parte di Russia e Arabia Saudita. Mosca ha subito smentito l'ipotesi e Ryad ha puntualizzato che ridurrà la produzione solo se lo faranno gli altri Paesi esportatori, inclusi gli Stati Uniti. Birol invita dunque l'Arabia Saudita a organizzare una riunione urgente dei Paesi del G20 per affrontare gli squilibri del mercato globale e ritiene che seppure si raggiungesse un accordo per ridurre l'output di 10 milioni di barili nel secondo trimestre si tratterebbe solo di "un buon inizio" mentre "dobbiamo fare di più" perchè comunque l'eccedenza supererebbe i 15 milioni di barili/giorno.

Le Borse asiatiche chiudono in calo dopo un iniziale tentativo di recupero e con il calo del prezzo del petrolio. I mercati risentono dei timori per gli effetti negativi sull'economia della pandemia di coronavirus. Tra gli investitori si guarda all'andamento dell'oro. Piatta Tokyo (+0,01%) che ha interrotto la scia di quattro sedute negative. Sul mercato dei cambi la divisa nipponica arresta la manovra di apprezzamento sul dollaro, trattando poco sotto a quota 108, e sull'euro a 116,80. In rosso la Cina con Shanghai (-0,84%), Shenzhen (-0,73%) e Hong Kong (-0,76%). In calo anche Mumbai (-1,73%) mentre è piatta Seul (+0,03%). Sul fronte macroeconomico in arrivo una serie di dati tra cui gli indici Pmi Markit servizi dalla gran parte dei Paesi dell'Eurozona. Dall'Italia atteso il dato sul deficit/Pil del quarto trimestre 2019. Dagli Stati Uniti atteso il tasso di disoccupazione, l'indice retribuzioni e i nuovi lavoratori dipendenti non agricoli.
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