(ANSA) - ROMA, - "In questo periodo di tentativo di riorganizzazione post-tsunami pandemico si tende o a non dare il giusto valore al comparto turistico relegandolo a valore secondario, 'svago rinunciabile', rispetto ad altri comparti industriali produttivi oppure ad analizzarlo 'strabicamente'".
E' quanto afferma Nunzio Bevilacqua giurista d'impresa ed esperto economico internazionale.
"Partendo dal turismo interno e considerandolo bene strategico e necessario per il Paese" prosegue Bevilacqua "si potrebbe agire creando in primis per i cittadini italiani un regime 'opzionale', a seconda dei redditi e della loro convenienza fiscale, tra deducibilita' del 50% dell'importo speso fatturato, senza tetto massimo per quest'anno, da pacchetto comprendente trasporto/alloggio/ristorazione nel periodo e per i giorni del soggiorno, oppure bonus onnicomprensivo, con soglia che consenta, comunque, un minimo di ristoro per un nucleo familiare, a richiesta diretta del privato oppure attraverso le agenzie di viaggio"
E' quanto afferma Nunzio Bevilacqua giurista d'impresa ed esperto economico internazionale.
"Partendo dal turismo interno e considerandolo bene strategico e necessario per il Paese" prosegue Bevilacqua "si potrebbe agire creando in primis per i cittadini italiani un regime 'opzionale', a seconda dei redditi e della loro convenienza fiscale, tra deducibilita' del 50% dell'importo speso fatturato, senza tetto massimo per quest'anno, da pacchetto comprendente trasporto/alloggio/ristorazione nel periodo e per i giorni del soggiorno, oppure bonus onnicomprensivo, con soglia che consenta, comunque, un minimo di ristoro per un nucleo familiare, a richiesta diretta del privato oppure attraverso le agenzie di viaggio"
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