La prima ministra estone, Kaja Kallas, ha affermato che la decisione di Mosca di inserirla nella lista dei ricercati è la prova che sta "facendo la cosa giusta" e ha aggiunto che continuerà ad assicurare il suo "forte sostegno all'Ucraina" e a battersi per "rafforzare la difesa dell'Europa".
Kallas, in un messaggio su X, ha aggiunto che "gli strumenti della Russia non sono cambiati", ricordando che sua madre e sua nonna furono deportate in Siberia.
"Il Cremlino - scrive ancora la premier estone - ora spera che questa decisione ridurrà al silenzio e me e altri, ma non sarà così".
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