
I consumi ad aprile erano ancora fortemente condizionati dalla pandemia con l'80 delle famiglie che avevano ridotto le spese per servizi di alberghi, bar e ristoranti e di aver fatto meno frequentemente acquisti in negozi di abbigliamento rispetto al periodo precedente la pandemia; sette famiglie su dieci riportano una minore spesa per i servizi di cura della persona.
E nell'indagine si sottolinea come la contrazione interessi anche i nuclei che arrivano con facilità alla fine del mese, per i quali pesano soprattutto le misure di contenimento ancora in vigore al momento dell'intervista e la paura del contagio.
I comportamenti di consumo degli italiani restano però condizionati dall'emergenza sanitaria anche per le intenzioni di consumo: ad aprile oltre i due terzi delle famiglie dichiaravano che avrebbero mantenuto invariate le spese per beni non durevoli e servizi nei successivi tre mesi, un quarto le avrebbe ridotte Il saldo negativo tra risposte in aumento e in diminuzione è più pronunciato per i nuclei che tra marzo e aprile hanno percepito un reddito più basso rispetto a prima della pandemia e che hanno più difficoltà a fronteggiare le spese mensili; il calo dei consumi riguarderebbe però anche parte di coloro che si aspettano un incremento di reddito nel 2021. Nelle valutazioni delle famiglie, le aspettative di consumo dipendono anche dal successo della campagna vaccinale, che per un terzo dei nuclei in aprile stava procedendo meglio o in linea rispetto alle attese.

















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