(ANSA) - ROMA, - "Non siamo stati noi a creare il 'marcio' nel Montepaschi. Noi quel marcio l'abbiamo tirato fuori, scoprendo il 'mandate agreement' segreto che regolava i rapporti tra Mps e Nomura".
E' quanto affermano l'ex presidente di Mps Alessandro Profumo e l'ex Ad, Fabrizio Viola a commento delle motivazioni della sentenza di condanna da parte del Tribunale di Milano annunciando che in appello "chiederemo la revisione radicale della sentenza di primo grado".
Profumo e Viola, che ricordano di aver fatto loro luce su i derivati Alexandria e Santorini, in una lunga nota raccontano: "nel 2012, su invito della Banca d'Italia, abbiamo assunto l'incarico di presidente (Profumo) e di amministratore delegato (Viola) di Mps. Il quadro macroeconomico era difficilissimo, per la crisi del rischio Italia, e la situazione della banca disperata. Quindi è stata una scelta fatta per spirito di servizio e non certo per convenienza personale. In particolare, Profumo ha rinunciato al compenso per il suo incarico di presidente".
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