Secondo i dati di Unioncamere e del Centro studi Guglielmo Tagliacarne, il 70% delle micro e piccole imprese che ha avviato la svolta digital ritiene di poter raggiungere i livelli di produttività pre-Covid già nel 2022 (contro il 61% di quelle che ancora non hanno messo in campo questi investimenti), allineandosi così alla quota di medio-grandi imprese che hanno la medesima previsione.
Le imprese familiari hanno risentito particolarmente dei riflessi negativi della crisi e solo in 6 casi su 10 confidano in un recupero entro il 2022. Tra quelle che hanno investito nel digitale, però, la quota sale al 70%. Analoghi effetti positivi si riscontrano tra le imprese dei servizi: il 61% di quelle digitalizzate, infatti, ritiene di poter azzerare gli effetti dell'emergenza sanitaria entro il 2022, a fronte del 53% di quelle non digitalizzate.Redazione ANSAROMA
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