Tommaso Verdini si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip di Roma nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia nell'indagine sulle commesse in Anas.
Stessa scelta è stata fatta dalle altre persone raggiunte, il 28 dicembre scorso, da misura cautelare.In particolare, in base a quanto si apprende, Verdini jr non si è recato a piazzale Clodio trasmettendo al giudice una dichiarazione in cui manifestava la sua volontà di avvalersi della facoltà di non rispondere. Verdini jr è accusato, assieme agli altri, per corruzione e turbativa d'asta. Nel procedimento è iscritto ance il padre di Denis. Anche il socio di Tommaso Verdini nella società di lobbying Inver, Fabio Pileri, ha scelto di non rispondere al gip della Capitale. Lasciando il tribunale di Roma il suo difensore, l'avvocato Alessandro De Federicis, ha spiegato i motivi della decisione: "Questa indagine è durata due anni, il giudice ha impiegato 5 mesi per scrivere l'ordinanza: la scelta di avvalersi della facoltà di non rispondere era obbligata. Abbiamo visto molte cose sulle quali avremmo da dire, ma in questa fase dobbiamo prima verificare l'entità dell'accusa".
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