BRUXELLES - Entrano in vigore da mercoledì 12 luglio le nuove regole Ue destinate a consentire un maggiore controllo contro investimenti esteri considerati 'ostili' o comunque pericolosi per gli interessi strategici europei. Una sorta di scudo anti-scalate o 'golden rule' per evitare che aziende di Paesi extra-Ue - come ad esempio la Cina - che beneficiano di sussidi pubblici possano realizzare operazioni lesive degli interessi e dell'integrità europea.
Il regolamento sulle sovvenzioni estere stabilisce in particolare l'obbligo per le società di notificare concentrazioni se nell'acquisizione una delle parti o l'impresa comune generi un fatturato nell'Ue di almeno 500 milioni di euro, quando alle parti siano stati concessi contributi finanziari esteri per almeno 50 milioni negli ultimi 3 anni. Oppure se vi siano contributi esteri nelle procedure di appalto pubblico, in contratti per almeno 250 milioni di euro, con un contributo finanziario estero aggregato di almeno 4 milioni per paese terzo negli ultimi 3 anni.
Tra i punti che dovranno venir segnalati nelle aggregazioni in questione anche le informazioni su contributi finanziari non inferiori a 1 milione di euro, concessi ai soggetti dell'operazione negli ultimi 3 anni, nei casi più suscettibili di distorcere il mercato interno, come quelli concessi a imprese in difficoltà, quelli che facilitano direttamente una concentrazione o garanzie illimitate.
Negli altri contributi andrà fornita una panoramica di quelli concessi nei 3 anni precedenti, per almeno 1 milione di euro e in relazione ai soli Paesi che hanno concesso alle parti della operazione di almeno 45 milioni di euro nei 3 anni precedenti la concentrazione, fatte salve alcune eccezioni. Altre segnalazioni sono previste per i contributi finanziari esteri nelle procedure di appalto pubblico.
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