Nella media del primo trimestre 2023, nonostante il progressivo rallentamento della crescita dei prezzi, la differenza tra la dinamica dell'inflazione (IPCA) e quella delle retribuzioni contrattuali rimane superiore ai sette punti percentuali".
Lo rileva l'Istat.
La retribuzione oraria media nel periodo gennaio-marzo 2023 è cresciuta del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, spiega l'Istituto di statistica.
I contratti che a fine marzo 2023 sono in attesa di rinnovo sono 32 e coinvolgono circa 6,9 milioni di dipendenti, il 55,6% del totale. Alla fine di marzo 2023, i 41 contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica riguardano il 44,4% dei dipendenti - circa 5,5 milioni - e corrispondono al 43,8% del monte retributivo complessivo, spiega l'Istituto. Nel primo trimestre sono stati recepiti 6 contratti: autorimesse e autonoleggio, servizi socio assistenziali, gomma e materie plastiche, vetro, Fiat, lavanderie industriali.Redazione ANSA
ROMA
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