Champions, Napoli attende l'impresa degli azzurri

Champions, Napoli attende l'impresa degli azzurri
di Redazione il 14/03/2012

NAPOLI. C’è una città che sogna l’impresa e che si è stropicciata gli occhi di buon mattino guardando l’azzurro del suo cielo e volando con la mente a Londra.

Nel catino dello “Stamford Bridge”, lo stadio del Chelsea, dove alle 20.45 gli undici leoni del Napoli di Mazarri sono chiamati a compiere un’altra impresa. In tanti, più di quanti siano i biglietti emessi per il settore ospite, sono volati in Inghilterra, compresi i bagarini, l’unica nota dolente esportata in questi casi. Anche i cronisti sono tantissimi, ma per molti di loro c’è un’amara sorpresa: entreranno allo stadio ma vedranno la partita attraverso la Tv, in una saletta organizzata per loro (questa è l’accoglienza inglese!).

Ma il sogno, quello di milioni di tifosi del Napoli, vive tra i vicoli, nelle piazze, nei bar e negli uffici, anche dopo la notte. Nelle parole, nei pensieri e negli umori della gente, che da qualche giorno non parla d’altro. Non esistono altri argomenti, c’è solo un’idea fissa: la partita di questa sera. Sui social network, Facebook su tutti, i profili sono inondati di video presi da Youtube, dai cellulari, tratti da film che ricordano gesta epiche o di frasi rubate a poeti in grado di esaltare l’eroismo. Già, perché di questo si tratterebbe.

Il Napoli, la navicella azzurra rinata dalle sue ceneri, mercoledì sera a Londra affronta un futuro più grande di lei. Ma lo fa con la consapevolezza di essere abituata alla egrandi imprese. Lo ha detto Mazzarri, che in conferenza stampa, ha spiegato: “Per noi questa è un’altra impresa alla quale siamo chiamati, ma devo dire che ci siamo abituati”. Un pizzico di presunzione, un po’ fuori dagli schemi del Mazzarri-pensiero, quasi ad essere coinvolto in un’atmosfera da grande notte che ti fa sentire grande, anche se non lo sei. O forse anche la felicità per la squalifica congelata e per la possibilità di vivere la gara in panchina, a contatto con il terreno di gioco e con i suoi ragazzi. Che mercoledì sera, se avranno la forza di non guardare oltre il precipizio e non si faranno prendere dalle vertigini, potranno continuare a volare.

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