(ANSA) - ROMA, - "A marzo l'emergenza sanitaria in corso non aveva ancora avuto impatti significativi, ma l'ottimismo è fuori luogo ed è facile quindi prevedere, nei prossimi mesi, ripercussioni economiche negative dovute all'emergenza Covid-19 sui tempi di pagamento delle imprese".
Questa la stima di Marco Preti, amministratore delegato Cribis (gruppo Crif), secondo cui "da alcuni gruppi merceologici emergevano infatti segnali di sofferenza: ad esempio il commercio al dettaglio dell'abbigliamento (+8,5% i ritardi) o i servizi ricreativi (+5%)".
Gli ultimi dati disponibili dal rapporto Studio pagamenti, aggiornato ai primi tre mesi del 2020, realizzato da Cribis evidenziavano come, a fine marzo, le aziende che pagano clienti e fornitori con grave ritardo sono il 10,6%, un dato appena superiore rispetto al quarto trimestre 2019 (10,5%). Oltre la metà delle imprese (54,5%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (54,8% lo scorso trimestre).
Questa la stima di Marco Preti, amministratore delegato Cribis (gruppo Crif), secondo cui "da alcuni gruppi merceologici emergevano infatti segnali di sofferenza: ad esempio il commercio al dettaglio dell'abbigliamento (+8,5% i ritardi) o i servizi ricreativi (+5%)".
Gli ultimi dati disponibili dal rapporto Studio pagamenti, aggiornato ai primi tre mesi del 2020, realizzato da Cribis evidenziavano come, a fine marzo, le aziende che pagano clienti e fornitori con grave ritardo sono il 10,6%, un dato appena superiore rispetto al quarto trimestre 2019 (10,5%). Oltre la metà delle imprese (54,5%) adempie i propri obblighi di pagamento con un ritardo massimo di 30 giorni (54,8% lo scorso trimestre).
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