sabato 8 novembre 2025

Assicurazioni, Poste leader Ue su sostenibilità secondo S&P Confermato il primato nelle valutazioni

 

oste Italiane è al primo posto per la sostenibilità in Europa nel settore assicurativo e seconda, a livello mondiale, nel Corporate sustainability assessment di Standard&Poor's Global 2025.

Il gruppo - si legge in un comunicato - "ha ottenuto un punteggio complessivo di 90/100, pari a quasi 3 volte la media del settore (36/100).Record nella dimensione Sociale" (99/100), dove Poste ha ottenuto il punteggio più alto in assoluto".

Il riconoscimento riflette il solido percorso che Poste Italiane ha intrapreso e ci spinge a rinnovare il nostro impegno per garantire un servizio distintivo verso tutte le comunità, le imprese e le istituzioni in ogni angolo del Paese", ha dichiarato la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere.
Confermarsi ai vertici del Csa di Standard&Poor'S Global - ha commentato l'amministratore delegato, Matteo Del Fante - è motivo di orgoglio e aumenta in modo significativo la reputazione internazionale di Poste Italiane. Questo riconoscimento conferma l'efficacia delle nostre politiche di sostenibilità integrate nel Piano strategico The connecting platform".
La leadership europea e mondiale che ci viene riconosciuta da S&P Global - ha dichiarato il direttore generale, Giuseppe Lasco - premia l'impegno quotidiano di tutte le persone di Poste Italiane ed è testimonianza concreta del prestigio del gruppo e del suo contributo alla crescita e alla coesione sociale del Paese".
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Poste Italiane celebra a Piazza Affari i 10 anni di quotazione La capitalizzazione del titolo da 8 a oltre 26 miliardi di euro

 

Poste Italiane festeggia i dieci anni dalla sua quotazione in Borsa, avvenuta il 27 ottobre 2015, al termine della più grande offerta pubblica iniziale (Ipo) d'Europa.

Un decennio straordinario - commenta Poste in un comunicato - durante il quale l'azienda ha compiuto un percorso di profonda trasformazione e diversificazione del business, finalizzato a creare valore per gli azionisti e a consolidare il ruolo di Poste Italiane come azienda di sistema".
L'anniversario è stato celebrato oggi a Milano nella sede di Borsa Italiana.All'incontro, ospitato dall'amministratore Delegato di Borsa Italiana, Fabrizio Testa, hanno partecipato il sottosegretario all'Economia, Federico Freni; la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere; l'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco.

In questo decennio abbiamo scritto una pagina indelebile della storia economica nazionale e stiamo dimostrando che un'azienda con radici profonde può essere anche un motore di innovazione, crescita e sostenibilità per il Paese - ha dichiarato la presidente di Poste Italiane, Silvia Maria Rovere -. La quotazione in Borsa ha segnato l'inizio di un percorso di trasparenza e di dialogo costante con il mercato, nel pieno rispetto della nostra missione di servizio pubblico. Oggi Poste Italiane è una realtà solida, moderna e proiettata verso il futuro, capace di creare valore economico e sociale, confermando il proprio ruolo di infrastruttura strategica per l'Italia".
Il decimo anniversario della nostra quotazione - ha detto l'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante - sigilla il percorso che ha trasformato Poste Italiane nella prima platform company del Paese. Abbiamo concentrato la nostra azione sull'innovazione e sulla realizzazione di strategie sostenibili di business che si sono dimostrate vincenti, mantenendo in ogni caso la nostra identità di azienda a forte vocazione sociale radicata sul territorio. Gli effetti - ha aggiunto l'ad Matteo Del Fante - si sono visti sul valore del titolo. Ogni 100 euro investiti 10 anni fa dagli azionisti che ci hanno dato fiducia, sono oggi diventati 540 tra dividendi e crescita del titolo; a conclusione di un decennio contrassegnato da una crescita media annua del 15% del risultato operativo, del 14% del dividendo e, nello stesso tempo, da una gestione del bilancio prudente e responsabile. In questa occasione speciale - ha concluso Del Fante - desidero ringraziare i nostri 120.000 dipendenti; il loro impegno e la loro professionalità continuano ad essere il pilastro sul quale poggia il successo della nostra dividend history".
È un onore poter celebrare questo anniversario nella sede di Borsa Italiana alla presenza del sottosegretario all'Economia, Federico Freni - ha dichiarato il direttore generale Giuseppe Lasco -. Quello di oggi è un traguardo che premia la dedizione e la competenza delle persone di Poste che ringrazio personalmente. Il nostro successo e la nostra solidità nascono dall'unione della tradizione con l'innovazione, in un modello che affianca la vicinanza e l'attenzione ai territori alla capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini e delle imprese.
Guardiamo ai prossimi anni con la stessa determinazione consapevoli che la nostra forza è nella fiducia costante che milioni di italiani ripongono ogni giorno in noi".
Dal debutto sul mercato con una capitalizzazione di 8 miliardi di euro, Poste Italiane in questi anni ha più che triplicato il proprio valore, portando la capitalizzazione a oltre 26 miliardi, al termine di un percorso nel quale ha distribuito oltre 7 miliardi di euro di dividendi. "La crescita di Poste Italiane - spiega l'azienda in un comunicato - è stata sostenuta da una trasformazione digitale senza precedenti, che ha permesso all'azienda di affermarsi come la più grande piattaforma di pagamenti in Italia, con oltre 3 miliardi di transazioni annue, e come il primo emittente di carte di pagamento con oltre 30 milioni di carte in circolazione. Poste Italiane ha, inoltre, consolidato la leadership assicurativa, con masse gestite per 165 miliardi di euro e ha rafforzato il ruolo di porto sicuro del risparmio, con oltre 450 miliardi di attività garantite dallo Stato. Il gruppo guidato da Silvia Maria Rovere e da Matteo Del Fante ha conquistato il primato nella logistica, con oltre 300 milioni di pacchi consegnati ogni anno e ha, infine, ampliato il perimetro delle attività in settori strategici come energia e telecomunicazioni, rafforzandone il ruolo di protagonista della vita economica e sociale italiana".
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Coca-Cola, nel 2024 in Italia valore per 1,1 miliardi di euro

 

Coca-Cola ha generato in Italia, nel 2024, un miliardo e 142 milioni di euro di risorse complessive, pari allo 0,05% del Pil Italiano. È quanto emerge dalla ricerca biennale condotta da SDA Bocconi School of Management sull'impatto socio economico nel Paese di Coca-Cola Italia, Coca-Cola HBC Italia e Sibeg. L'azienda è il primo datore di lavoro dell'industria delle bibite e delle bevande, a pochi mesi dai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026, dove sarà presente come partner più longevo del Movimento Olimpico e Presenting Partner del Viaggio della Fiamma Olimpica.
Questo studio traccia il quadro del nostro impatto sull'Italia, è come una finestra che racconta cosa c'è dietro al brand - spiega Cristina Camilli, direttore Relazioni Istituzionali Comunicazione e Sostenibilità di Coca-Cola Italia - Numeri, ma soprattutto persone, ben 2.688 quelle che lavorano direttamente per noi e con noi. È grazie al lavoro di queste persone che viene generato un impatto positivo su oltre 30mila persone dell'intera filiera".
L'impatto occupazionale, tra posti diretti e indiretti, è cresciuto generando 29.840 posti di lavoro, lo 0,12% dell'occupazione nazionale, con un aumento del 10% rispetto al 2022. Per ogni dipendente diretto, si generano oltre undici posti di lavoro nell'economia italiana. Secondo i dati Istat, quindi, circa 64.000 persone beneficiano dei redditi generati da Coca-Cola. "Siamo molto orgogliosi di essere partner dell'Italia dal 1927 - commenta Camilli - ci auguriamo che la crescita del nostro Paese continui anche grazie alla nostra presenza". In crescita anche i fornitori: ben 1.508 quelli da cui l'azienda ha acquistato beni e servizi nel 2024 per un valore complessivo superiore a 626 milioni di euro.
Come analizzato dalla ricerca della SDA Bocconi School of Management per il biennio 2023-2024, continua l'impegno nel sociale. Sono state finanziate 116 iniziative sul territorio con un investimento complessivo di oltre 4 milioni di euro.

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Open Fiber completa il Piano banda ultra larga in Sardegna

 

La Sardegna accelera sulla connessione alla fibra ottica Ftth grazie agli investimenti infrastrutturali di Open Fiber che ha annunciato il completamento del Piano banda ultra larga nell’isola. Il progetto ha complessivamente interessato 134 Comuni della regione. Il Piano, promosso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6.000 Comuni italiani delle cosiddette "aree bianche", ovvero borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura - che rimane di proprietà pubblica - è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber che si è aggiudicata i bandi pubblici indetti da Infratel Italia. Grazie alla nuova infrastruttura in fibra ottica, capace di offrire velocità fino a 10 Gigabit per secondo, si aprono importanti opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione intelligente dei servizi urbani. "La tecnologia Ftth (fiber to the home, la fibra ottica fino a casa) di Open Fiber - si legge in un comunicato - garantisce inoltre un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60% rispetto alle reti in rame, e un contributo concreto alla sostenibilità sociale ed economica". Nei 134 Comuni coinvolti nel Piano Bul in Sardegna sono stati realizzati circa 2.000 chilometri di fibra ottica, portando la connettività in modalità Ftth a 65mila unità immobiliari e circa 500 sedi della Pubblica amministrazione (scuole, ospedali, presidi sanitari, uffici comunali, biblioteche, forze dell’ordine). Grazie a ulteriori investimenti privati di Open Fiber, allo stato attuale, i servizi di connettività risultano in vendibilità attiva in 32 Comuni. Oltre ai piccoli borghi e ai Comuni delle aree interne coinvolti nel Piano Bul, Open Fiber è presente con la sua rete Ftth nella Città Metropolitana di Cagliari e, complessivamente, in 14 grandi e medie città sarde con un totale di circa 287mila unità immobiliari connesse. L'investimento realizzato da Open Fiber in Sardegna, fra pubblico e privato, ammonta a circa 170 milioni di euro. "Open Fiber - conclude il comunicato - mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree rurali e industriali con una rete in fibra ottica ultraveloce e affidabile, in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pubblica amministrazione. Ad oggi Open Fiber ha messo in vendibilità oltre 15 milioni di unità immobiliari in fibra ottica ed è il principale operatore fiber to the home in Italia, tra i leader in Europa, e il primo tra gli operatori wholesale only del continente".

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Poste Italiane e Cdp celebrano i 150 anni del risparmio postale

 

lrisparmio postale compie 150 anni, un secolo e mezzo in cui le risorse raccolte hanno permesso di realizzare opere infrastrutturali strategiche, finanziare gli Enti locali e contribuire a rendere l'Italia un Paese economicamente e socialmente avanzato. La ricorrenza è stata celebrata oggi a Roma da Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane che, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno festeggiato i 150 anni dal lancio dei libretti postali e i 100 anni dall'istituzione dei buoni fruttiferi postali: strumenti finanziari garantiti dallo Stato, emessi da Cdp e distribuiti da Poste Italiane, che sono diventati simboli della fiducia riposta dai cittadini nello Stato e motori di progresso sociale. Libretti e buoni fruttiferi postali hanno contribuito a formare una vera e propria cultura del risparmio, uno dei punti di forza del sistema-Italia.
All'evento hanno partecipato il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti; il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Aldolfo Urso; i presidenti di Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane, Giovanni Gorno Tempini e Silvia Maria Rovere; l'amministratore delegato di Cdp, Dario Scannapieco; l'amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante; il direttore generale di Poste Italiane, Giuseppe Lasco; rappresentanti delle istituzioni politiche, finanziarie italiane, ecclesiastiche e oltre 200 sindaci. La storia inizia nel 1875: il libretto postale diventa lo strumento con cui milioni di italiani iniziano a depositare i risparmi in prodotti sicuri, accessibili e garantiti dallo Stato. Le Poste diventano l'alternativa alle banche, soprattutto per i piccoli risparmiatori, grazie a una rete capillare di uffici collocati anche in Comuni in cui l'accesso ai servizi finanziari era più limitato. Cinquant'anni dopo il debutto dei libretti nascono i buoni fruttiferi postali, accolti con grande favore perché un investimento conveniente e che poteva essere rimborsato in ogni momento. La tutela del risparmio postale diventa il legame più significativo tra Cassa Depositi e Prestiti e Poste Italiane. Un successo certificato dai numeri: oggi si contano circa 27 milioni di sottoscrittori di buoni e libretti postali per un ammontare complessivo che, al 30 giugno 2025, ha raggiunto i 320 miliardi di euro. Il 31 ottobre, inoltre, sarà possibile sottoscrivere il "Buono premium 4 anni", riservato ai titolari di un libretto di risparmio postale e dedicato alla raccolta di Nuova Liquidità". Il Buono ha una durata di quattro anni e riconosce un rendimento fisso, pari al 2,5% annuo lordo, corrisposto al momento del rimborso e non prima della scadenza, al compimento del quarto anno dalla data di sottoscrizione.

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Viaggio nei 120 anni delle Ferrovie dello Stato

 

La storia del treno traccia un binario attraverso le fasi più importanti della storia nazionale: dall'età giolittiana alla seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri. Attraverso documenti, immagini e opere d’arte, Ferrovie dello Stato ha scelto di celebrare i suoi 120 anni con la mostra “Le ferrovie d’Italia 1861–2025. Dall’Unità nazionale alle sfide del futuro”, inaugurata oggi a Palazzo Venezia. Secondo il presidente del gruppo Ferrovie dello Stato, Tommaso Tanzilli, "l'obiettivo della mostra non è autocelebrarsi, ma dimostrare all'Italia cosa Ferrovie dello Stato ha rappresentato per il Paese": ovvero una spinta verso la modernizzazione, ma anche un canale per espandersi oltre i confini Italiani. "L'idea di metropolitana d'Europa non ci dispiace – ha affermato riprendendo le parole dell'a.d del gruppo Fs Stefano Donnarumma –. Non abbiamo preclusioni geografiche ne ambizioni specifiche. Non c'è dubbio che continuiamo a guardare verso l'esterno, ma l'attenzione principale resta l'Italia". L'esposizione, promossa e organizzata da Vive Vittoriano e Palazzo Venezia - e dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, fa proprio questo, mostrare come le ferrovie abbiano segnato alcune delle fasi cruciali della storia italiana attraverso quattro sezioni cronologiche. La prima racconta la difficile transizione delle reti regionali in un sistema nazionale. La seconda esplora la fondazione del gruppo Fs e le sfide dell'innovazione tecnologica dell'epoca fino alla seconda guerra mondiale. La terza e la quarta sezione si sviluppano attraverso il boom economico fino all'introduzione dell'Alta velocità. Tra innovazione e modernizzazione, il presidente di Ferrovie dello Stato ha anche spiegato come il sistema ferroviario sia tra i primi destinatari per quantità di risorse del Pnrr. "Tra i nostri obiettivi – ha sottolineato Tanzilli – c'è quello di portare a termine il Pnrr e il nostro piano industriale". La storia d’Italia e quella delle ferrovie, dunque, sono intrecciate. A cogliere per primo questo legame è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, nella giornata di ieri, ha visitato la mostra, accompagnato nel percorso espositivo da Tanzilli e Donnarumma. "La mostra è un viaggio nel tempo per riscoprire, in modo nuovo e appassionante, l'identità stessa del Paese, ha detto infine la direttrice dell'Istituto Vive e curatrice Edith Gabrielli.

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Intesa Sanpaolo sostiene Atp Finals, 'sapranno sorprendere'

 

Èun appuntamento che si rinnova per il quinto anno, ne siamo orgogliosi e sono certo che anche l'edizione che si sta per avviare saprà sorprendere, come hanno fatto le quattro precedenti, vincendo una sfida complessiva: quella della qualità organizzativa e promozionale, quella dell'adrenalina degli sportivi e del calore dei tifosi". Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha accolto con queste parole al Grattacielo del gruppo il sorteggio delle Nitto Atp Finals, di cui la banca è Host Partner.
Una grande festa per lo sport, che è uno sport inarrestabile, in ascesa in termini di praticanti e di spettatori, soprattutto in Italia", ha aggiunto Gros-Pietro, ricordando due iniziative in cui la banca è impegnata per il 'Torneo dei Maestri', "in linea con l'impegno di Intesa Sanpaolo per l'attenzione a chi è in difficoltà". Il Gruppo conferma infatti il sostegno alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro di Candiolo con 'Un Ace per la ricerca': anche quest'anno, grazie a questa iniziativa, devolverà a Candiolo 100 euro per ogni ace messo a segno alle Finals, che diventano 500 euro nelle semifinali e 1.000 euro alla finale. Risorse che serviranno per l'acquisto di un nuovo Celloscopio per l'Irccs. E "dopo il successo dell'anno scorso - aggiunge Gros-Pietro - ripeteremo anche l'iniziativa di sensibilizzazione verso la disabilità, con la possibilità di provare il tennis in carrozzina e misurarsi con i migliori tennisti della categoria".
Intesa Sanpaolo "sostiene le Nitto Atp Finals - sottolinea ancora il presidente dell'istituto di credito - per la grande visibilità internazionale che hanno assicurato a Torino, per l'accoglienza di turisti e appassionati, italiani e stranieri, per le ricadute economiche sul territorio, un aspetto a cui come banca teniamo molto. Siamo sempre presenti quando si tratta di sostenere i grandi eventi del Paese e in particolare di questa città, eventi che sono capaci di portare beneficio ai territori e in questi anni la città ha risposto con entusiasmo e competenza". 

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Ericsson, il 5G standalone come piattaforma per la crescita

 

l 5G standalone come leva per la crescita economica e industriale del Paese: è questo il messaggio lanciato oggi da Ericsson Italia durante l'evento "Imagine Italy: Changing the Game", che ha riunito al centro culturale Meet di Milano rappresentanti di operatori, imprese, istituzioni e partner tecnologici per discutere del futuro digitale dell'Italia.
Il 5G di nuova generazione, spiegano da Ericsson, non è un semplice aggiornamento tecnologico, ma una vera e propria piattaforma di innovazione capace di abilitare servizi a valore aggiunto basati su bassa latenza, elevata capacità di uplink e massima sicurezza. Tuttavia, l'Europa - e in particolare l'Italia - resta indietro. "Il 90% del traffico 5G standalone è in Stati Uniti, India, Cina. Se guardiamo l'Europa dove pure alcuni operatori sono partiti, soltanto il 2% degli utenti hanno una connettività 5G stand alone. Quindi l'Europa è purtroppo indietro" ha dichiarato Andrea Missori, presidente e amministratore delegato di Ericsson Italia.
La connettività mobile avanzata è la chiave per la crescita economica e industriale del Paese," ha continuato Missori. "Il 5G Standalone segna il passaggio da un modello di rete 'best effort' a un modello sartoriale, capace di adattarsi alle esigenze specifiche di ciascun servizio. Non si tratta più solo di velocità, ma di latenza ridotta, capacità in uplink, sicurezza e resilienza. Queste caratteristiche aprono la strada a nuovi servizi, modelli produttivi e opportunità di crescita." Missori ha inoltre sottolineato la necessità di colmare il divario tecnologico che separa l'Europa dai principali mercati globali: "Servono politiche industriali, visione, ambizione e il coraggio di cambiare le regole, insieme". Ericsson individua tre leve fondamentali per rendere il 5G un motore di sviluppo industriale: aggiornare il quadro regolatorio, costruire un ecosistema collaborativo tra imprese e istituzioni, e accelerare l'adozione di tecnologie avanzate. 

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A Ecomondo le soluzioni green di Heidelberg Materials

 

La vera sfida è quella di lungo termine legata alla decarbonizzazione, un obiettivo ambizioso ma realizzabile". A dirlo è l'amministratore delegato di Heidelberg Materials Italia Cementi S.p.A. Stefano Gallini in occasione della fiera riminese di Ecomondo dedicata all'economia circolare e alla sostenibilità ambientale, quest'anno giunta alla sua 28esima edizione. Presente tra gli stand della fiera, il gruppo che rappresenta uno dei principali produttori mondiali di materiali e soluzioni per l'edilizia, racconta il suo impegno per una virata green, sia in termini di materiali utilizzati che di processi produttivi.
In quest'ultimo caso "ci impegniamo nell'utilizzo di combustibili alternativi, che per noi sono una tappa fondamentale che come Italia dovremmo cogliere in maniera più efficace". Nell'ambito dell'innovazione del prodotto, invece, "utilizziamo materiali che possano integrare la qualità dei nostri prodotti".
Aggiunge Alfonso Di Bona, Consigliere delegato di Heidelberg Materials Italia Calcestruzzo S.p.a.: "I nostri prodotti sono di per sé sostenibili in quanto utilizzano dei cementi a basso impianto carbonico". La lista delle infrastrutture e degli edifici costruiti con i materiali di Heidelberg Materials lungo tutto lo stivale è lunga: dal tunnel del Brennero all'Alta Velocità Brescia-Padova, passando per quella Milano-Torino fino alla diga di Genova, per citarne solamente alcuni. La cattura e lo stoccaggio dell'anidride carbonica, poi, rappresentano una preziosa opportunità per un futuro più green e sostenibile.
Il nostro gruppo ha appena inaugurato una cementeria a Brevik, in Norvegia", dice Gallini. Si tratta del "primo impianto al mondo con la cattura della Co2". Ma Gallini guarda oltre: "Anche come Italia - afferma - confermiamo la nostra ambizione e abbiamo appena ricevuto per la cementeria di Rezzato-Mazzano la green light per la parte funding da parte dell'innovation fund per la realizzazione del progetto che prevede la cattura della Co2 a Rezzato e il trasporto fino all'hub di Ravenna". Per farlo, però, "abbiamo bisogno di un supporto efficace da parte delle istituzioni per quello che riguarda sia il quadro normativo sia la parte di funding", precisa. E aggiunge: "Questi progetti sono infatti particolarmente onerosi sia in termini di investimento iniziale sia in termini di gestione operativa".
Interviene ancora Di Bona: "Un prodotto di cui andiamo molto orgogliosi è il calcestruzzo drenante". Il calcestruzzo drenante, prosegue, "serve soprattutto per il miglioramento della permeabilità delle zone urbane". E ancora: "Viene utilizzato sia per le pavimentazioni, permettendo una forte permeabilità all'acqua, ma anche una riduzione dell'isola di colore rispetto ad altri materiali, e anche - soprattutto - per le piste ciclabili. Abbiamo fatto ad esempio la fornitura per la pista ciclabile dall'idroscalo di Milano ma anche sotto il bosco verticale della biblioteca degli Alberi". Conclude Gallini: "Per noi essere qui a Ecomondo è molto importante - sottolinea ancora Gallini - perché significa proseguire il nostro percorso verso la sostenibilità, un percorso che prevede delle tappe a breve termine, quindi soprattutto legate all'innovazione di processo e di prodotto".

Vai al sito Heidelberg Materials

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Bank of England mantiene i tassi di interesse al 4% Inflazione resta alta. Decisione prudente in vista della manovra

 

a Bank of England (BoE) ha annunciato, come da attese, di mantenere i tassi d'interesse britannici invariati al 4%.

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Intesa Sanpaolo cresce in Ue nella gestione dei patrimoni Fideuram Direct debutta in Belgio e Lussemburgo con BlackRock

 

ntesa Sanpaolo cresce in Ue nella gestione dei patrimoni.

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Bankitalia, danno evasione, rottamazione non spinge recupero Upb, la manovra non interviene sull'evasione, 100 miliardi nel 2022

 

evasione fiscale, come noto, danneggia la crescita e produce iniquità, sfavorendo le imprese e i cittadini onesti.

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Rilievi sulla manovra: 'L'Irpef premia i ricchi'. Giorgetti: 'Tuteliamo i redditi medi' Bankitalia, Corte dei Conti, Upb e Istat concordano. Il ministro difende la linea del rigore

 

l taglio dell'Irpef, pensato per aiutare il ceto medio, in realtà dispiega i benefici maggiori a favore dei redditi più alti.

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Confindustria-Medef-Bdi: Ue è indietro, agire immediatamente "Rischio declino e deindustrializzazione più alto che mai".

 

Ègiunto il momento di riconoscereche l'Europa sta seriamente rimanendo indietro e che il rischio di declino e deindustrializzazione è oggi più alto che mai", avvertono gli industriali di Italia, Francia e Germania con il documento congiunto, che elenca priorità e proposte, che chiude il business forum trilaterale tra Confindustria, Francia e Germania con un invito a agire "immediatamente".

È tempo di compiere un passo avanti decisivo", sostengono per poi sottolineare come appello finale: "La competitività deve diventare la bussola di ogni politica, regolamentazione e investimento europeo".

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Balzo licenziamenti negli Usa, +183% rispetto a settembre Quelli annunciati sono stati 153.074

 

Il numero di licenziamenti annunciati negli Stati Uniti è balzato in ottobre a quota 153.074 posti tagliati, il 183% in più rispetto a settembre e il 175% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

E' quanto emerge dalle rilevazioni di Challenger, secondo le quali i dati mostrano il peggior ottobre dal 2003.Dall'inizio dell'anno sono stati annunciati più di un milione di tagli, il livello più alto dalla pandemia. 

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Cina, export di ottobre crolla a -1,1%, import frena a +1% Dati peggiori delle attese, surplus commerciale a 90,07 miliardi

 

Brusca frenata di export e import della Cina a ottobre, oltre le attese, a marcare un'economia incerta tra consumi asfittici e tensioni commerciali con gli Usa.

In base ai dati dell'amministrazione delle Dogane di Pechino, le spedizioni hanno avuto un saldo annuo negativo a -1,1%, in brusca correzione dal +8,3% di settembre e dal +3% stimato alla vigilia, mentre gli acquisti all'estero sono saliti di appena l'1%, a fronte del +7,4% di settembre e delle attese a +3,2%.Tuttavia, il surplus commerciale si è attestato lo scorso mese a 90,07 miliardi di dollari, stabile sui 90,45 miliardi di settembre e meno dei 95,6 miliardi attesi.

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Unipol, l'utile dei 9 mesi balza a 1,23 miliardi (+48%) La raccolta cresce del 10,8%, l'utile assicurativo del 45%

 

Unipol ha chiuso i primi mesi del 2025 con un utile netto consolidato di 1,235 miliardi di euro, in crescita del 48% rispetto allo steso periodo del 2024, includendo il contributo delle partecipazioni bancarie al 30 settembre 2025.

L'utile netto consolidato contabile, che tiene conto con contributo di Bper e della Popolare di Sondrio solo fino al 30 giugno, sale del 54,7% a 1,12 miliardi mentre quello del gruppo assicurativo del 45% a 961 milioni.La raccolta diretta assicurativa, spiega una nota, cresce del 10,8% a 12,6 miliardi, di cui 6,8 miliardi dal danni (+4,5%) e 5,9 miliardi dal vita (+19%). L'indice di solvibilità consolidato, principale indicatore di solidità patrimoniale, migliora al 220%, dal 212% di fine 2024, con quello del gruppo assicurativo che si attesta al 265%, mentre il combined ratio, indice della redditività della gestione tecnica nel danni, migliora dal 93,9% al 93,5%.

Per quanto riguarda il proseguo dell'esercizio "il business assicurativo è proceduto regolarmente e non si segnalano, allo stato, eventi di portata rilevante" mentre vanno avanti "le principali azioni previste nel piano strategico 2025-2027 che ci si aspetta continuino a produrre progressivamente i loro effetti nel corso dei prossimi mesi".

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Gli utili Mps a 1,37 miliardi, piano con Mediobanca nel 2026 +17% al netto dei benefici fiscali, tutto l'utile a dividendo

 

Mps ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un utile netto di 1.366 milioni di euro, in calo del 12,7% sullo stesso periodo del 2024.

Al netto degli effetti fiscali - il 2024 aveva goduto di benefici per 470 milioni a fronte dei 78 milioni di euro di quest'anno - il risultato è in crescita del 17,5%. Nel terzo trimestre l'utile sale del 16,5% a 474 milioni, battendo le attese degli analisti ferme a 366 milioni.

L'istituto senese, che presenta per la prima volta i conti dopo l'acquisizione di Mediobanca e che annuncia la presentazione del nuovo piano industriale nel primo trimestre del 2026, promette di destinare tutto il suo utile a dividendo, grazie alla disponibilità di un ampio cuscinetto di capitale, pari a 770 punti di Cet1 ratio, rispetto ai requisiti minimi imposti dalla Bce. Dopo la conclusione dell'opas su Piazzetta Cuccia, il Monte dispone infatti di un Cet 1 ratio fully loaded del 16,9% (19,6% del 30 giugno 2025) e di un total capital ratio fully loaded del 19,3% (21,8% del 30 giugno 2025).Nei nove mesi Mps ha realizzato ricavi per 3.054 milioni, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+0,5%), con la crescita delle commissioni nette (+8,5%) e degli altri ricavi della gestione finanziaria (+35%) che hanno compensato il rallentamento del margine di interesse (-7,4%). I ricavi del terzo trimestre 2025, pari a un miliardo, sono in calo del 4,5% trimestre su trimestre, impattati dalla stagionalità del periodo.

Gli oneri operativi sono saliti dell'1,4% a 1.411 milioni, principalmente per gli effetti del rinnovo del contratto collettivo dei bancari. Queste dinamiche si traducono in un risultato operativo lordo stabile a 1.643 milioni, con un contributo del terzo trimestre di 532 milioni, in calo rispetto ai 576 milioni del trimestre precedente. Nei nove mesi le rettifiche su crediti sono scese a 254 milioni, dai 300 milioni del 2024, di cui 79 milioni nel terzo trimestre. 
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Mimit, esaurite le risorse di Transizione 5.0 Ma nuove prenotazioni ancora possibili fino al 31 dicembre

 

on decreto direttoriale pubblicato in data odierna, il Mimit comunica l'esaurimento delle risorse disponibili per la misura Transizione 5.0.

Le risorse RePowerEU destinate alla misura, anche alla luce della revisione del Pnrr attualmente in fase di approvazione a livello europeo, risultano infatti interamente assorbite dalle comunicazioni presentate dalle imprese.Resta comunque garantita la possibilità di presentare nuove domande fino al 31 dicembre: le comunicazioni di prenotazione trasmesse a partire da oggi, 7 novembre 2025 saranno considerate validamente depositate e daranno luogo al rilascio di una ricevuta. 

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L'oro torna sopra i 4.000 dollari l'oncia Le quotazioni in rialzo dello 0,01%

 

L'oro torna sopra i 4.000 dollari, dopo un avvio in sordina.

Le quotazioni registrano un lieve rialzo dello 0,01% a 4.007 dollari l'oncia, dopo aver toccato un massimo di giornata a 4.014 dollari.

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Non si fermano aumenti, gasolio servito autostrada 2,022euro E' ai massimi dal 6 agosto. Verde self a 1,707 euro al litro

 

Salgono ancora i prezzi dei carburanti alla pompa, con il gasolio ai massimi dal 6 agosto.

Pausa di riflessione sui mercati petroliferi internazionali, anche se i motivi di tensione - principalmente gli effetti sulla quotazione del gasolio delle nuove sanzioni alla Russia e il colpo di freno dell'Opec+ all'aumento di produzione di greggio - restano ancora sul tavolo. E non è certo un segnale di distensione lo stop dell'amministrazione Usa all'acquisizione degli asset internazionali di Lukoil da parte del trader svizzero Gunvor.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati del gasolio. Per Q8 registriamo un rialzo di due centesimi sulla benzina e di uno sul gasolio. Per Tamoil +2 cent sul diesel.Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,707 euro/litro (+3 millesimi, compagnie 1,713, pompe bianche 1,694), gasolio self service a 1,653 euro/litro (+5, compagnie 1,660, pompe bianche 1,640). Benzina servito a 1,847 euro/litro (+2, compagnie 1,890, pompe bianche 1,765), diesel servito a 1,791 euro/litro (+4, compagnie 1,834, pompe bianche 1,710). Gpl servito a 0,690 euro/litro (invariato, compagnie 0,701, pompe bianche 0,679), metano servito a 1,406 euro/kg (invariato, compagnie 1,419, pompe bianche 1,396), Gnl 1,222 euro/kg (invariato, compagnie 1,220 euro/kg, pompe bianche 1,223 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,806 euro/litro (servito 2,067), gasolio self service 1,757 euro/litro (servito 2,022), Gpl 0,833 euro/litro, metano 1,491 euro/kg, Gnl 1,280 euro/kg. 

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Lo shutdown si abbatte sull' Italia, stato di agitazione sindacati 'Stipendi non pagati nelle basi Usa. Rispettare i contratti'

 

Isindacati di categoria Fisascat-Cisl e Uiltucs hanno proclamato lo stato di agitazione del personale civile non statunitense impiegato presso le Forze armate Usa in Italia.

Alla base della mobilitazione, spiegano, il mancato pagamento delle retribuzioni dovuto al cosiddetto shutdown da parte degli Stati Uniti. Lo stallo coinvolge oltre 1.500 lavoratrici e lavoratori delle basi militari statunitensi di Vicenza, Aviano e Livorno.

Le due organizzazioni sindacali hanno anche chiesto un intervento urgente delle istituzioni italiane, con una lettera trasmessa alla presidenza del Consiglio, ai ministeri degli Esteri, della Difesa e del Lavoro, nonché all'Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, affinché venga garantita la tutela dei lavoratori italiani in servizio nelle basi americane del nostro Paese. Il ritardo nel pagamento degli stipendi rappresenta, secondo le due federazioni, una violazione del Trattato bilaterale Sofa del 1951, che stabilisce come "le condizioni di impiego e di lavoro, in particolare i salari e gli accessori di salari e le condizioni per la protezione dei lavoratori, sono regolate in conformità alla legislazione in vigore nello Stato ricevente", e quindi dalla normativa italiana e, in particolare, dal Contratto collettivo nazionale di lavoro applicato ai dipendenti delle basi americane, che prevede il versamento delle retribuzioni entro l'ultimo giorno lavorativo del mese."È una condizione intollerabile dichiarano le segreterie nazionali Fisascat-Cisl e Uiltucs - che non può essere scaricata sulle lavoratrici e sui lavoratori civili che operano nelle basi Usa in Italia e che, nonostante le difficoltà, continuano a garantire servizi e prestazioni. Ci aspettiamo un immediato intervento delle istituzioni italiane e statunitensi per garantire il rispetto degli accordi bilaterali e delle tutele contrattuali".

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